Gravina presidente Figc: “Chi vuole lo stop non vuole bene al calcio”

Dopo gli attacchi di ieri dalla Lega Calcio al numero uno del Coni Malagò, arriva oggi una nuova bordata, anche senza riferimenti espliciti, del presidente della Figc Gabriele Gravina.

Intervenuto alla trasmissione di Radio Rai “Un giorno da pecora”, Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio, annuncia un protocollo che presto sarà inviato al Governo per tracciare una linea di ripartenza del calcio in Italia. A maggio dovrebbero ripartire gli allenamenti per riprendere la stagione agonistica, presumibilmente, tra fine maggio ed inizio giugno:

“Condivido la speranza del ministro dello Sport Spadafora di poter ripartire il 4 maggio, con tutte le dovute cautele e garanzie – dice Gravina -. Abbiamo elaborato un protocollo sanitario rigido e attento ma flessibile, che consegneremo domani, sabato 18 aprile, ai ministri Spadafora e Speranza. Serviranno tre settimane di sicurezza, quindi a fine maggio inizio giugno si può iniziare”.

Un  comitato tecnico-scientifico istituito dalla Federcalcio ha stilato un protocollo dettagliato da sottoporre al Governo.

“Ci sarà un periodo di controllo per garantire la negatività di tutti coloro che partecipano agli eventi – prosegue Gravina -. Se sono tutti negativi non c’è problema di distanziamento né di contagiosità”. Poi sulla possibile ripresa con le semifinali di Coppa Italia. “Siamo in attesa del calendario e mi auguro che ognuno possa giocare nel proprio stadio: se non sarà possibile troveremo soluzioni alternative”.

Ed infine una bordata, anche senza riferimenti espliciti, al presidente del Coni Malagò già oggetto di critiche da parte dei presidenti facenti parte dell’assemblea di Lega:

“È un momento complesso per l’Italia, per l’economia e per il calcio che è una delle industrie più importanti – conclude il presidente della Federcalcio -. Con senso di responsabilità, disponibilità e buon senso troveremo la giusta via. Chi invoca oggi l’annullamento della stagione non vuole bene né al calcio né agli italiani e toglie la speranza nel futuro e in una ripartenza. Su questo terrò duro fino alla fine”.