Fuochi d’artificio in Abruzzo e polemiche

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Polemiche sui fuochi d’artificio in Abruzzo. I venditori di botti criticano i Comuni le cui ordinanze di divieto, intanto, rischiano di essere annullate.

Polemiche sui fuochi d’artificio in Abruzzo. I venditori di botti criticano i Comuni le cui ordinanze di divieto, intanto, rischiano di essere annullate. C’è già un precedente. Quello del Tar del Lazio che ha accolto il ricorso dei produttori di giochi pirotecnici contro il divieto di “botti” di Capodanno a Roma e, con un decreto cautelare urgente, ha sospeso l’ordinanza emanata nei giorni scorsi dal sindaco Virginia Raggi. Il tribunale ha fissato inoltre una camera di consiglio per il 25 gennaio per discutere nel merito la questione. Vietato vietare i fuochi artificiali, dunque, sembra essere il paradosso del sistema legislativo nazionale che rischia di esplodere proprio a fine anno. Al centro del contendere anche in Abruzzo ci sono i fuochi d’artificio, amati da tanti, soprattutto dai ragazzi che ne fanno uso soprattutto durante la notte di San Silvestro. I venditori di giochi pirotecnici puntano l’indice contro i provvedimenti dei Comuni ritenendoli penalizzanti per un settore già fortemente in crisi. Alcune amministrazioni comunali, per motivi di sicurezza, di rispetto dell’ambiente o degli animali, hanno emesso ordinanze di divieto dell’uso dei botti. I sindaci firmatari di questi provvedimenti di pubblica sicurezza, però, rischiano l’invalidità degli atti, o  un’accusa di abuso di potere. Perché un sindaco non può opporre un’ordinanza di divieto per una materia disciplinata per legge. Nel caso dei fuochi artificiali, addirittura da una direttiva europea recepita dall’Italia con il decreto legislativo n°123 29 Luglio 2015. Proprio a questo proposito, nei mesi scorsi i vertici dell’Associazione nazionale imprese del settore pirotecnico hanno provveduto a inviare un’istanza dettagliata a tutte le sedi delle prefetture nazionali per metterle in guardia dall’autorizzare ordinanze dei sindaci che potrebbero configurarsi come un abuso.

In un documento proveniente dal Ministero dell’Interno si legge che “Sono illegittime le ordinanze che vengono adottate dai sindaci ex art.54, comma 4, del decreto legislativo n°267 del 2000 per vietare l’utilizzo dei fuochi d’artificio (petardi e simili). Infatti, non sussistono i presupposti della contingibilità e urgenza necessari per poter adottare l’ordinanza sindacale. Inoltre ,ai sensi dell’art. 29, comma 5 del decreto Legislativo n° 123 del 29 luglio del 2015, spetta al Prefetto e non al Sindaco l’autorità di sorveglianza sul mercato per quanto riguarda gli articoli pirotecnici.”

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