Festa della Liberazione: “Io prigioniero di guerra tradito da un amico”

Festa della Liberazione: “Io prigioniero di guerra tradito da un amico”. Inizia così una delle mille storie della liberazione dal nazifascismo, ed é quella di Sebastiano Valletta, marsicano doc ma da anni residente a Montesilvano ed insignito oggi a Pescara, insieme ad altri due, della “Medaglia della Liberazione”.

Sotto una pioggia battente, il 71° anniversario della Liberazione a Pescara é stato celebrato come di consueto a Piazza Garibaldi, alla presenza del neo Prefetto Francesco Provolo, del presidente della Regione Luciano D’Alfonso, del presidente della Provincia Antonio Di Marco, i parlamentari Vittoria D’Incecco ed Antonio Razzi e i sindaci di Pescara e Montesilvano Marco Alessandrini e Francesco Maragno, oltre all’arcivescovo di Pescara penne Mons. Tommaso Valentinetti. Dopo gli interventi delle autorità e due interessanti contributi, sul valore della Resistenza, da parte di due studentesse del Liceo Classico e della Scuola Media Rossetti,  la consegna delle Medaglie della Liberazione concesse dal Ministero della Difesa a tre cittadini residenti nella Provincia di Pescara che hanno messo a rischio la loro vita per affermare i principi di libertà ed indipendenza su cui si fonda la nostra Repubblica. Livio Fornaro pescarese di 93 anni; Evaristo Mancini, 90 anni di Cugnoli e Sebastiano Valletta, 93enne, di Lecce dei Marsi, ma da anni residente a Montesilvano. Quest’ultimo prigioniero di guerra a cavallo tra il ’43 ed il ’44; tradito da un amico che fece da spia e consentì ai tedeschi di catturarlo. provarono a corromperlo prima con una montagna di soldi e poi passarono alle maniere forti, ma Valletta non rivelò mai ai tedeschi dove si nascondevano i partigiani fino a commuovere lo stesso ufficiale degli SS:”Sei un vero italiano, mi disse, vestiti e vattene” Ricorda tra le lacrime Sebastiano attorniato, oggi, da figli e nipoti.

Il Video:

Il presidente della Regione Luciano D’Alfonso, nel corso della 71esima cerimonia del 25 aprile per il ricordo della Liberazione dall’occupazione nazi-fascista che si è tenuta questa mattina in Piazza Garibaldi a Pescara ha detto che la memoria di quei giorni deve essere conservata e trasmessa alle giovani generazioni.

Così il Governatore d’Alfonso : “La Brigata Maiella è stata la formazione partigiana più straordinaria dell’intera Resistenza italiana. I suoi uomini sono stati plurali così come è una Democrazia e come sarebbe stata la Carta Costituzionale del 1948. A sospingere verso l’azione i patrioti della Brigata Maiella fu un unico sentimento: la libertà, e la Festa della Liberazione ogni anno ricorda e celebra questo sentimento che è un valore fondante del nostro Paese così come pace, solidarietà e giustizia che sono e restano fondamenti etici dell’Italia”.