Famiglia Alanno accampata: il caso in consiglio comunale

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Il caso della famiglia di Alanno senza una casa, accampata da alcuni giorni a Pescara, potrebbe approda  in consiglio comunale.

A sostegno della famiglia di Alanno senza una casa che da giorni è accampata in piazza Italia a Pescara, davanti alla Prefettura, potrebbe approdare in consiglio comunale. I cinque componenti della famiglia Cucinotta-Marsili, madre, padre e tre ragazzi adolescenti, chiedono una sistemazione dignitosa. La loro abitazione non è più agibile dal 2015 a causa di calamità naturali. La casa si trova in contrada Sperduto Colle Rotondo ed è stata acquistata con un mutuo pagato con sacrifici.

I due coniugi al Tg8 avevano spiegato che nell’edificio prima  “c’erano state lesioni diffuse, poi le murature si sono aperte perchè il fabbricato si trova in una zona a elevato rischio idrogeologico. Per qualche tempo il Comune ci ha assistito pagando le spese in un alloggio cittadino, 250 euro al giorno per vitto e alloggio. Ma la spesa essendo onerosa, il Comune non ha potuto pagare. Sono subentrati gli amici ma ormai non sappiamo più a chi rivolgerci. Vorremmo una sistemazione definitiva. Senza lavoro e con tre figli a carico è impossibile andare avanti”.

Fabia Fattore, capogruppo di opposizione al comune di Alanno del gruppo consiliare “Alanno in movimento, è ora di cambiare”, eletta con il recente scrutinio,  si è attivata per trovare una soluzione ed ha chiesto al sindaco Oscar Pezzi, con un invio tramite posta pec, la convocazione di un consiglio comunale urgente per valutare ogni aspetto «di questa disperata situazione».

Nella lettera si legge “Ricordo al primo cittadino e all’assessore alle Politiche sociali che questo è un fatto estremamente grave e non possiamo accettare situazioni di questo tipo: la Costituzione della Repubblica italiana all’articolo 2 riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. La nostra amministrazione comunale e gli altri enti devono attivarsi, in famiglia ci sono anche figli minorenni e stare dentro una tenda a Pescara, con il caldo di questi giorni, senza servizi igienici e senza disponibilità economiche, non è condizione umana. Tempo fa alla famiglia fu offerta anche una casa Ater ad Alanno, ma le condizioni non rispondevano ai criteri di abitabilità, c’era umidità ed era igienicamente non idonea. Aspettiamo segnali anche dalla Prefettura”.