Faist Lanciano: interrogazione del deputato Camillo D’Alessandro

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Domani, 13 gennaio, la Commisssione Lavoro della Camera discuterà l’interrogazione del deputato abruzzese di Italia Viva Camillo D’Alessandro sul caso riguardante i lavoratori della Faist di Lanciano.

Lo annuncia lo stesso Camillo D’Alessandro, mediante un comunicato stampa, nel quale ricorda che la Faist, azienda operante nella componentistica, operante fino a qualche giorno fa nella zona industriale di Lanciano, ha svuotato la stabilimento portando via macchinari ed impianti.

Il deputato di Italia Viva annuncia che “Domani il Ministero del Lavoro risponderà alla mia interrogazione , ma è solo il primo atto. Il secondo riguarderà il Ministero dell’Interno.Il caso Faist rappresenta un pericoloso precedente, in sfregio ad ogni regola si portano via i macchinari e gli impianti, rompendo le relazioni sindacali in danno dei diritti dei lavoratori.

Chiedo la convocazione di un tavolo con il Ministero dello Sviluppo Economico e, sopratutto, come si intende contrastare nelle sedi pertinenti la lesione dei diritti sindacali e dei lavoratori e chiedo conto anche del cortocircuito istituzionale che ha riguardato la Prefettura di Chieti.

Chiederò conto successivamente al Ministero dell’Interno per capire come sia stato possibile, di fronte alla richiesta del sindacato, non ottenere un incontro presso la Prefettura di Chieti, sindacato che aveva lanciato l’allarme, a ragione, dello svuotamento dello stabilimento, cosa poi avvenuto, senza rispetto delle procedure previste. A chi dovrebbero rivolgersi i lavoratori se non allo Stato ? Se la stessa vicenda avrebbe riguardato una azienda con centinaia di lavoratori ci sarebbe stata una attenzione diversa ? Sarebbe ancora più grave. Si crea un precedente pericoloso per cui in Abruzzo possono chiudere , smantellare ed andarsene come e quando vogliono  “

Testo dell’ interrogazione:

Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, premesso che:

la società Faist Componenti S.p.A, operante nella Zona Industriale di Lanciano (CH), in data 4 febbraio 2020 ha attivato le procedure di riduzione del personale di cui all’art. 24 della Legge 223/91;

in data 5 febbraio, la FIM CISL ha richiesto formalmente un intervento del Prefetto di Chieti, reiterando successivamente una richiesta di incontro, mai avvenuto;

nonostante un primo confronto presso la sede di Confindustria Chieti-Pescara e la rassicurazione della direzione aziendale per confrontarsi su soluzioni che potessero attenuare l’impatto sociale per effetto della cessazione della attività nel sito di Lanciano, la società Faist S.p.A in data 6 febbraio 2020 ha iniziato a smantellare lo stabilimento, traslocando macchinari ed impianti verso altra sede, in palese condotta antisindacale ed in violazione delle disposizioni in richiamate in tema di procedura di riduzione del personale e dalla disciplina contrattuale;

la Faist ha poi concluso le operazioni di trasferimento di macchinari ed impianti, senza riguardo per i diritti sindacali e dei lavoratori;

per sapere

se il Ministero intenda convocare con urgenza un tavolo, al fine di contrastare nelle sedi pertinenti la lesione dei diritti sindacali e dei lavoratori, anche al fine di verificare le ragioni di un cortocircuito istituzionale che non ha consentito un incontro con il Prefetto di Chieti e conseguentemente un suo intervento, nonostante ciò fosse esplicitamente richiesto dal sindacato.