Elezioni Regionali in Abruzzo: l’analisi dell’Istituto Cattaneo

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Una quota consistente degli elettori che l’anno scorso ha votato M5s, ieri, nelle regionali abruzzesi, ha scelto Marsilio. E’ quanto emerge dall’analisi dei flussi elettorali fatti dall’Istituto Cattaneo analizzando i voti espressi a Pescara e a Teramo.

Sono stati presi in considerazione solo i voti relativi ai candidati presidente. Emerge così che nemmeno la metà dei votanti alle politiche per i 5 stelle ha confermato il loro voto (il 38% a Pescara e il 29% a Teramo), molti si sono rifugiati nell’astensione (rispettivamente il 28% e il 17%), ma è consistente anche la quota (22% a Pescara, 34% a Teramo) di quelli che hanno scelto Marsilio. Da segnalare anche un gruppo più piccolo (il 12% e il 20%) che ha scelto Legnini. Più fedele, invece, l’elettorato del Pd delle politiche che, nel 77% dei casi, ha votato Legnini. Chi non lo ha fatto si è astenuto (il 13% a Pescara) o ha scelto Marsilio (16% a Teramo). Si sarebbe invece arrestata l’emorragia di voti Pd verso il M5s. Più prevedibile, invece, il comportamento degli elettori di Lega e Forza Italia che hanno votato Legnini oppure si sono astenuti (consistente, infatti, è stato il calo dell’affluenza fra le politiche e le regionali), estremamente limitati sono infatti i flussi in uscita verso Legnini o Marcozzi. I flussi elettorali sono gli interscambi di voto avvenuti fra i partiti nel corso di due elezioni successive: si stratta di stime statistiche che servono soprattutto a evidenziare delle tendenze, che vanno interpretate tenendo presente che per il voto regionale si mischiano sia motivazioni di carattere locale, sia considerazioni legate al giudizio sul governo nazionale.

1 Commento su "Elezioni Regionali in Abruzzo: l’analisi dell’Istituto Cattaneo"

  1. tomasin giampietro | 12/02/2019 di 14:54 |

    leggo con interesse il Vostro lavoro di analisi consapevole dei miei limiti personali caro saluto tomasin giampietro

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