Donne e molestie in Abruzzo: fenomeno circoscritto?

In Abruzzo il fenomeno delle molestie nei confronti delle donne del mondo dello spettacolo non sarebbe molto diffuso. Al Tg8 pareri a confronto di Andreini, Basel e Tiboni.

L’ondata di denunce contro le molestie sessuali seguita allo scandalo di Harvey Weinstein ha suscitato la reazione controcorrente di un centinaio di donne francesi capitanate dall’attrice Catherine Deneuve e  scrittrici, artiste e accademiche, che con una lettera aperta condannano la caccia alle streghe e affermano che lo stupro è un crimine ma tentare di sedurre qualcuno, anche ostinatamente o in maniera maldestra, non lo è, come la galanteria non è un’aggressione machista.

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Alle loro affermazioni si sono scatenate polemiche anche in Abruzzo dove il fenomeno delle molestie non sarebbe particolarmente diffuso nel mondo dello spettacolo, secondo quanto spiegano alcune donne che da tanti anni calcano i palcoscenici. Il Tg8 ha voluto sentire il parere di Gemma Andreini, già dirigente regionale e presidente della Commissione regionale Pari opportunità, che da anni è impegnata per la difesa dei diritti del gentil sesso, Giulia Basel, tra i fondatori del centro di produzione teatrale FlorianMetaTeatro di Pescara, attrice, regista e direttrice artistica di eventi a livello nazionale e Carla Tiboni, avvocato e presidente dell’Associazione e dei Premi Internazionali “Ennio Flaiano” che alcuni anni fa ha attribuito il pegaso d’oro anche Catherine Deneuve. Ma cosa pensano di questa vicenda e della frase attribuita all’attrice francese “lasciamo agli uomini la libertà di importunarci”? Secondo la presidente Andreini “occorrono due elementi nel rapporto tra due persone: il buon senso e il rispetto reciproco. Una cosa è il corteggiamento rispettoso e altro è l’aggressione ed oggi le cronache ci rimandano alla vicenda di una donna uccisa di botte. Un conto sono le avances, un conto lo stupro. L’uomo deve capire che il no vuol dire no” . La presidente Tiboni afferma” Sappiamo quello che è successo negli Stati Uniti, però, la violenza nei confronti delle donne va denunciata, anche se questo è difficile e spesso le donne non vengono aiutate adeguatamente. Quindi l’associazionismo privato va a supplire le carenze dello Stato”. Giulia Basel afferma che “è il caso di finirla con la svalutazione del femminile rispetto al maschile. Il percorso fatto dagli anni 70 in Italia dalle donne è importante e quindi non bisogna abbassare la guardia perchè la mentalità maschile è sempre quella e si manifesta in vari modi, anche con la violenza e le molestie sessuali”.

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