Discarica dei veleni Bussi: nuovo esposto di M5S alla magistratura

Discarica dei veleni Bussi: nuovo esposto di M5S alla magistratura. Continua l’offensiva dei grillini abruzzesi contro quella che loro definiscono gestione confusionaria delle istituzioni.

A dieci anni dalla scoperta delle discariche tossiche in Val Pescara, tanto fumo e poco arrosto, le sostanze inquinanti sono ancora lì e continuano a creare danni e le istituzioni si perdono in scelte cervellotiche. Il Movimento 5 Stelle, dal canto suo, allontana da se l’etichetta di movimento giustizialista, parlando di attività doverosa portata avanti fino in fondo. Se non sono state sufficienti interpellanze e documenti di protesta é legittimo chiedere aiuto all’Autorità Giudiziaria rispetto ad uno scenario pieno zeppo di anomalie sotto il profilo procedurale. Ultimo in ordine cronologico l’intento del Comune di Bussi di acquisire le discariche 2A e 2B come condizione posta da Solvay per provvedere alla bonifica. Il pubblico che si sostituisce alle responsabilità del privato, denunciano in conferenza stampa il deputato Gianluca Vacca, i consiglieri regionali Sara Marcozzi e Domenico Pettinari e l’avvocato Isidoro Malandra, visto che in questi dieci anni non é stato possibile, tra diffide mancate o rigettate formalmente dalla magistratura, far rispettare il principio del “chi inquina paga”. Emblematica la sentenza del Consiglio di Stato che lo scorso anno non ha contestato l’individuazione delle responsabilità, ma ha semplicemente suggerito un altra procedura attraverso il codice dell’ambiente piuttosto che  quella basata su norme abrogate. Alla luce di questa sentenza, invece, le istituzioni hanno deciso di ripartire da zero, allontanando ancora di più i tempi per la bonifica. In estrema sintesi, dall’ennesimo esposto inviato alla Corte dei Conti, all’Anac  e ai carabinieri forestali, le proposte del M5s: Bonifica a partire dalle aree maggiormente pericolose nel rispetto del principio che chi inquina paga; tutela delle casse dello Stato che non possono accollarsi, Ministero o Comune di Bussi, le spese; da qui l’immediata sospensione dell’iter attivato dal Comune di Bussi per l’acquisto delle aree 2a e 2 b. In ultimo il M5S chiede che le aree di maggior pregio ambientale poste tra il Tirino ed il Pescara, siano risparmiate da una reindustrializzazione forzata ed impattante e che le risorse pubbliche siano destinate a creare posti di lavoro nell’ambito del turismo ecologico e di qualità.

IL SERVIZIO DEL TG8: