Dea Chieti Pescara: ospedale senza campanili

Confronto con esperti sul Dea di II livello Chieti Pescara. L’intento del Comitato Civico Salute Pubblica di Chieti, che ha organizzato il simposio, è quello di superare definitivamente i campanilismi e migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie.

Nella sala consiliare della Provincia di Chieti si sono incontrati esperti con l’assessore regionale alla programmazione sanitaria Silvio Paolucci, i manager delle Asl di Pescara e Chieti Armando Mancini e Pasquale Flacco , dirigenti ed amministratori locali nel corso del convegno organizzato dal Comitato di Salute pubblica di Chieti, promotore dell’evento odierno. Il Dea di II  livello Chieti Pescara è in dirittura d’arrivo ha ribadito l’assessore regionale Paolucci mentre il coordinatore del Comitato Walter Palumbo ha spiegato che si sta lavorando per superare i campanilismi e migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie. A spiegare come poter ottimizzare le risorse e realizzare un Dea sono stati Alberto Zoli, direttore generale dell’Agenzia Regionale Emergenza Urgenza della Lombardia, Giuseppe Pieroni, direttore operativo dell’Istituto delle Scienze Neurologiche dell’Ausl di Bologna e Giuseppe Zuccatelli, esperto Agenas.

Il dottor Palumbo ha ricordato che “Il dipartimento d’emergenza e accettazione (detto anche dipartimento emergenza-urgenza in acronimo, rispettivamente, DEA o DEU), in Italia, indica un dipartimento di una azienda ospedaliera. Svolge funzioni di pronto soccorso, e comprende varie unità operative incentrate sulla cura del paziente in area critica. L’obiettivo del DEA è creare un’integrazione funzionale delle divisioni e dei servizi sanitari atti ad affrontare i problemi diagnostico-terapeutici dei pazienti in situazioni critiche. Esso è perciò organizzato con un modello multidisciplinare che riunisce, nella stessa struttura, personale specialista in ambiti diversi. È quindi costituito da unità operative omogenee, affini o complementari, che perseguono comuni finalità e sono tra loro interdipendenti, pur mantenendo le proprie autonomie e responsabilità professionali”.

 

 

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