Marchionne, D’Alfonso: “Innovatore attaccato alle sue radici.” Il cugino: “Conoscitore dell’animo umano”

“Un innovatore legato alle sue radici che ha a cuore lo sviluppo di questo territorio”. Il presidente D’Alfonso racconta Sergio Marchionne con “la speranza che da questa Regione nascano menti straordinarie come lui”. Di Primio: “Orgoglio per Chieti.” Il cugino: “Conoscitore dell’animo umano.”

Il Presidente della Regione Luciano D’Alfonso ha solo parole di grande stima e speranza per l’abruzzese Sergio Marchionne, l’uomo che ha saputo come pochi rilanciare l’industria automobilistica di questo Paese e che non ha mai contrapposto l’attenzione alla globalizzazione con gli interessi del territorio:

“Capacità di fare ed anticipare  il futuro- ha detto D’Alfonso – un innovatore che non ha mai dimenticato le sue origini, un vero riferimento per la produzione, l’innovazione e per la rappresentanza istituzionale, ha avuto a che fare con i grande della Terra e da ognuno ha raccolto stima. Ma Marchionne – prosegue D’Alfonso – é anche colui che anni fa fissò un’agenda per questa Regione e noi, modestamente, sua sua sollecitazione stiamo pian piano portando avanti i suoi suggerimenti: mi riferisco alla Fondo Valle Sangro, agli interventi sulla banda larga e al potenziamento della rete elettrica ad uso industriale, e ci stiamo occupando anche di questo. Ora é il momento della preghiera – conclude il presidente – con la speranza che questa meravigliosa Regione sappia regalarci in futuro menti cosi geniali.”

Tutto questo a margine della conferenza stampa di presentazione dei lavori di riqualificazione di Via Piaggio nella zona industriale di Chieti, lavori che saranno consegnati giovedì e dovrebbero terminare poco prima Ferragosto, per un importo di poco inferiore ai 400 mila euro con l’intervento a più mani, oltre che della Regione, dell’Arap, del Consorzio Industriale e del Comune di Chieti. A Tal proposito presente anche il sindaco Di Primio, anche da lui una parole su Marchionne:

“Manager unico e straordinario – ha detto Di Primio- le cui origini abruzzesi, ed in particolare chietine, non possono che renderci orgogliosi.”

Intanto, il cugino, Paolo Sablone, intervistato dall’ANSA:

“Conoscitore dell’animo umano, ironico e leale. Se penso a Sergio, la prima cosa che mi viene in mente è la sua capacità di scrutare e leggere l’anima delle persone che spesso lo ha aiutato a risolvere i problemi entrando in empatia con gli altri”. Così il cugino teatino Paolo Sablone, figlio della sorella del papà di Sergio Marchionne, racconta del manager nato a Chieti. “Un’intelligenza acuta e perspicace – ricorda Sablone – a Chieti diremmo ‘un’artista’, ossia un uomo capace di cavarsela in ogni situazione. Sempre gioviale, ma riflessivo, Sergio è sempre stato orgoglioso come tutti noi Marchionne e leale fin da quando giocavamo insieme da bambini. Ricordo – continua il cugino- con particolare emozione e gioia le domeniche trascorse insieme: lui ha sempre apprezzato le tagliatelle e gli gnocchi cucinati da mia mamma così come il brodo che ci cucinava sua madre Maria di origini istriano-venete. Poi quando con la famiglia ha lasciato Chieti, il papà maresciallo dei Carabinieri mi ha regalato la loro Fiat 500. Quando negli ultimi anni è venuto in Abruzzo – aggiunge il cugino all’ANSA – ci siamo sempre sentiti e visti: nonostante i suoi tanti impegni ed il suo ruolo è sempre rimasto legato all’Abruzzo e non ha perso l’occasione per fare una passeggiata per la città. Perseverante in modo ammirevole, se si metteva in mente una cosa, la otteneva”. Il ricordo più bello della gioventù? “Quando lui tornava a Chieti negli anni ’70 dopo essersi trasferito con la famiglia in Canada e affittava una 124 special sport. Smontava il motore, lo rimontava rendendolo più potente e poi arrivavamo fino a Bologna e tornavamo semplicemente per vedere se il lavoro al motore era riuscito”.

Figlio di un cugino abruzzese racconta un episodio a Chieti:

“Di Sergio Marchionne ricordo, in particolare, un episodio. Diversi anni fa ero a Chieti a fare servizio, come carabiniere, e lui era in città. Vedendomi, prima di allora non ci eravamo mai incontrati, fermò l’auto e, come per un sesto senso, mi chiese se fossi il figlio di Claudio, suo cugino. Non so come fece a riconoscermi”. Questo il ricordo da Cugnoli – paese del Pescarese di cui è originaria la famiglia del manager Fca – di Raffaele, figlio di uno dei cugini di Marchionne. A Cugnoli, dove l’uomo vive tuttora, ci sono anche altri parenti dell’ad di Fca. “In quell’occasione – racconta ancora Raffaele all’ANSA – mi chiese se i familiari fossero tutti in buone condizioni di salute. Poi lo incontrai altre volte, sempre in occasioni istituzionali. Era una persona riservata – conclude – ma sempre gentile con noi parenti abruzzesi”.

Il servizio del Tg8