Cryptolocker: Decine di casi in Abruzzo

Cryptolocker: Decine di casi in Abruzzo, tra le vittime non solo aziende ma anche privati e studi professionali. I Consigli della Polizia Postale.

Il dato é riferito al 2015, ma si teme possa esserci un aumento di casi nel 2016 visto il perfezionamento delle modalità criminali. L’utente riceve sulla propria casella di posta elettronica un messaggio che fornisce indicazioni ingannevoli su presunte spedizioni a suo favore oppure contenente un link o un allegato a nome di istituti di credito, Aziende, Enti, gestori e fornitori di servizi noti al pubblico. In particolare false fatture o avvisi da Equitalia. Cliccando sul link oppure aprendo l’allegato, generalmente in formato Pdf o Zip, viene iniettato il virus che immediatamente rende indecifrabili tutti i dati all’interno del computer, anche di quelli eventualmente collegati in rete. Qui scatta la seconda fase della truffa, gli utenti vengono contattati tramite un messaggio di posta nel quale si chiede, in cambio del ripristino dei dati, una somma di alcune centinaia di euro in bitcoin (moneta virtuale con un numero ad 8 cifre decimali del valore sul mercato di circa 217 euro) a fronte del quale ricevere via email un programma specifico per la decriptazione. La Polizia di Stato, a livello nazionale, ma nel particolare anche la Polizia Postale compartimento Abruzzo, avvertono tutti gli utenti sul rischio che corrono e danno consigli per non incappare in un ricatto al quale non bisogna cedere, anche perchè non sempre, dopo il pagamento, vengono restituiti i file criptati. E’ necessario tenere sempre aggiornato il software del proprio computer, munirsi di un buon antivirus, fare spesso un backup, ovvero una copia dei propri file, ma soprattutto fare attenzione alle email che arrivano, specialmente se non attese, evitando di cliccare sui link o di aprire gli allegati. Per maggiori informazioni si può fare riferimento anche al Commissariato On line (www.commissariatodips.it), all’interno del quale si può scaricare  un’applicazione  d’assistenza. In tale contesto, la Polizia Postale é riuscita a sgominare un’organizzazione criminale per associazione a delinquere finalizzata all’eccesso abusivo informatico, estorsione on line e riciclaggio degli illeciti proventi realizzati mediante la diffusione del virus in argomento, di cui sono rimaste vittima privati ed aziende.

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