Crollo Convitto: Learzi in carcere per “colpa” della legge

Crollo Convitto: Learzi in carcere per “colpa” della legge che, nel 2008, ha introdotto la responsabilità penale dei presidi in materia di sicurezza scolastica. L’appello della senatrice del PD Laura Fasiolo alla collega Stefania Pezzopane.

Continuano la manifestazioni di solidarietà nei confronti di Livio Bearzi, preside del convitto nazionale dell’Aquila durante il terremoto del 2009, primo condannato in via definitiva nei processi scaturiti dai crolli degli edifici aquilani. La senatrice del Pd Laura Fasiolo ha presentato un’interrogazione parlamentare sottoscritta anche dalla collega Stefania Pezzopane. Inoltre, sullo stesso tema, ha anche annunciato la presentazione di un disegno di legge.

“Ho avuto un incontro nel carcere di Udine con l’ex collega Livio Bearzi, recluso per il crollo di parte del Convitto dell’Aquila, e poi una riunione con i presidi del Friuli Venezia Giulia. Dopo questi incontri sono ancora più convinta che sia necessario trovare una soluzione per Bearzi e affrontare la questione della sicurezza degli edifici scolastici e della relativa responsabilità, ora a carico dei dirigenti scolastici”.

Secondo la Fasiolo Bearzi è il primo dirigente scolastico a finire in carcere per gli effetti del Testo Unico 81 del 2008, che prevede la responsabilità penale del preside per la sicurezza scolastica.

“All’epoca del terremoto – aggiunge la senatrice del PD – non c’era la minima parte dell’investimento del Miur sulla sicurezza, Bearzi dunque non ha potuto usufruire di queste opportunità. Anche la normativa va ripensata: un dirigente non può essere la vittima di norme che lo caricano di responsabilità che vanno ben diversamente declinate”.