Crac Le Naiadi a Pescara: i Di Renzo patteggiano

Si chiude sul piano giudiziario la lunga vicenda del complesso sportivo Le Naiadi a Pescara con due patteggiamenti ed un proscioglimento.

Un crac da 800 mila euro al centro delle attenzioni della Magistratura che hanno portato i due principali imputati, i fratelli Luciano e Raffaele Di Renzo, il primo come ex amministratore della Progetto Sport, il secondo in qualità di gestore del Bar all’interno della struttura, a scegliere la strada del patteggiamento. Tre anni di reclusione per bancarotta fraudolenta e truffa il primo; due anni il secondo. Esce, invece, completamente di scena con un proscioglimento il già amministratore della Progetto Sport, all’epoca del concordato, Lamberto Calore. Secondo l’accusa ci sarebbe stata la distrazione di 800 mila euro, mentre, per quanto riguarda la gestione del Bar affidata ad una società riconducibile a Raffaele Di Renzo, sarebbe stato concesso un canone mensile minimo di 500 euro a fronte di di un fatturato, tra il 2011 ed il 2013, di oltre 800 mila euro. Tra i cardini dell’impianto accusatorio, oltre ai soldi spariti, anche il fallimento della Simply Life, società sportiva legata alla Progetto Sport. Luciano Di Renzo si é sempre dichiarato innocente rivendicando un mancato pagamento da parte della Regione Abruzzo di 900 mila euro, per il quale ha anche vinto una causa e che, a suo dire, provocò la crisi finanziaria de Le Naiadi.