Coronavirus Abruzzo: Antonella Santuccione spiega il modello Cina

Se anche in Italia verrà implementato il modello Cina entro due mesi potremmo superare l’emergenza coronavirus. Lo ha dichiarato al Tg8 la patologa e neuroscienziata di origine abruzzese Antonella Santuccione Chadha.

La dottoressa Antonella Santuccione da alcuni anni vive a Zurigo dove porta avanti le attività di ricerca e quella clinica e guida l’organizzazione no profit Women’s Brain Project, da lei fondata nel 2016, che è anche impegnata in questi mesi in attività di sostegno medico scientifico nelle aree cinesi più colpite dal contagio. La studiosa, segue dalla Svizzera anche la situazione in Abruzzo, la regione in cui è nata e si è laureata e alla quale è ancora legatissima, e ritiene che anche nel nostro paese, se venisse applicato il modello Cina, i tempi per superare l’emergenza sarebbero più rapidi ed efficaci.

La studiosa di fama internazionale Santuccione, donna dell’anno 2019 per la rivista “Women in Business” in Svizzera, è specializzata in patologia clinica ha esperienza in psichiatria e neuroscienze e si occupa prevalentemente di malattia di Alzheimer per una importante casa farmaceutica e conferma anche che il coronavirus infetterebbe direttamente il sistema nervoso centrale, come sostengono dei ricercatori cinesi che hanno analizzato i dati ottenuti nel tempo su coronavirus diversi da Sars-CoV-2 e propongono meccanismi d’azione in grado di spiegare questa potenziale facoltà del virus di infettare il sistema nervoso centrale.

La dottoressa Santuccione spiega che “Oltre all’osservazione clinica è bene prendere in considerazione i sintomi che coinvolgono il sistema neuronale quali la perdita dell’olfatto ma anche tremori e spasmo muscolare perché potrebbero indicare un decorso più aggressivo nel paziente che culmina in crisi respiratoria che alcuni scienziati suggeriscono, possa essere anche di origine centrale”.

Tra i diversi sintomi di Covid-19 ci sarebbe la perdita dell’olfatto e questo potrebbe essere spiegato con la capacità del virus di infettare il sistema nervoso centrale dei malati, in particolare nella zona del cervello deputata alle funzioni olfattive.

La dottoressa Santuccione evidenzia anche che gli effetti dell’emergenza coronavirus si ripercuotono negativamente a livello neurologico sui pazienti affetti dal morbo di Parkinson, da malattia di Alzheimer e da malattie neurodegenerative, che in Abruzzo sono complessivamente 25.000, anche a causa del fatto di dover rimanere in casa per giorni ed hanno dovuto interrompere i contatti, le visite e le consulenze mediche. Al momento, però, restare a casa rimane la strategia più efficace per evitare i contagi.

IL SERVIZIO DEL TG8: