Coronavirus Abruzzo: fase 2, Di Giovanni “La Regione dimentica l’economia green del riciclo”

Nelle ordinanze della Regione che dispongono la ripartenza del commercio in Abruzzo, per la fase 2 dell’emergenza coronavirus, sono state dimenticate le attività green del riciclo. L’appello del Comitato degli operatori.

“Dal 18 maggio in Abruzzo riaprirà i battenti gran parte delle attività economiche e commerciali, rimaste chiuse per due mesi a causa dell’emergenza coronavirus, inspiegabilmente restano, però, al palo quelle della filiera green del riuso”. A lanciare un appello è Filippo Di Giovanni in rappresentanza del Comitato che raggruppa i 400 operatori dell’economia green del riciclo d’Abruzzo, Marche ed Emilia Romagna.

Un appello rivolto alla Regione Abruzzo e Di Giovanni spiega al Tg8 che le Ordinanze firmate dal governatore Marco Marsilio lasciano fuori “In maniera inspiegabile tutti i commercianti della filiera green del riuso che sono stati totalmente dimenticati. A Pescara, per esempio, molti operatori si occupano di questo settore, che spazia dall’abbigliamento e gli accessori usati all’arredamento e l’antiquariato.

Il sistema non può essere gestito con questa discontinuità tra ordinanze regionali. Altre Regioni hanno dato già il via libera a queste attività. In Abruzzo così lasciamo a casa famiglie e dipendenti che lavorano nella filiera del riciclo e li lasciamo senza alcuna tutela.

Se pensiamo alle misure per la prevenzione del contagio da covid 19 è bene ricordare che c’è una normativa nazionale specifica per la quale tutto ciò che viene messo in vendita, specialmente nei settori degli indumenti e l’accessoristica, è soggetto a certificazione sanitaria, prima di poter essere messo in commercio. Quindi, in materia di sicurezza, chi acquista un prodotto della filiera green del riuso è totalmente garantito”.

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