Coronavirus Abruzzo: ecco come avere i buoni spesa dal Comune di Pescara

Il Comune di Pescara mette a disposizione  delle famiglie e delle imprese  in difficoltà a causa dell’emergenza coronavirus 1 milione di euro. 675.000 euro sono le risorse provenienti dalla ripartizione dei 400 milioni stanziati dal Governo a cui si aggiungono fondi comunali.

La giunta comunale di Pescara ha deliberato, questa mattina, il Piano di interventi a sostegno delle famiglie e delle imprese messe in difficoltà economica dall’emergenza sanitaria e dall’interruzione delle rispettive attività.

In una nota si legge che “Il provvedimento applica su base locale le indicazioni dell’ordinanza della Protezione civile nazionale del 29 marzo che dava priorità ad un primo incremento del fondo di solidarietà alimentare a favore della popolazione colpita dalla pandemìa e alle ricadute di questa sulla capacità di sostentamento delle stessa. Il Comune ha messo a disposizione di questo intervento 675.000 Euro provenienti dalla ripartizione dei 400 milioni stanziati dal Governo; ma ha portato la disponibilità complessiva a un milione di euro grazie al recupero di fondi propri”.

Due sono gli strumenti che saranno utilizzati per erogare i benefici:

1- buoni spesa utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari presso gli esercizi commerciali contenuti nell’elenco pubblicato da ciascun comune nel proprio sito istituzionale, che si provvederà a comporre in questi giorni.

2- generi alimentari o prodotti di prima necessità (cosiddetti “pacchi alimentari”).

L’amministrazione ha individuato, anche con l’ausilio dell’Ufficio comunale dei Servizi sociali, le tipologie dei beneficiari dei contributi pubblici, famiglie e persone singole tassativamente residenti a Pescara e che dovranno preferibilmente inoltrare domanda sui sistemi on-line del Comune, presentando inoltre la necessaria autocertificazione.

° La prima categoria di beneficiari è rappresentata soggetti che si rivolgono ordinariamente ai Servizi Sociali del Comune, e che quindi sono già “in carico” agli stessi o comunque fruiscono di sostegni di vario tipo, con particolare riferimento a quelli appartenenti alle fasce più “deboli” della popolazione: – ossia coloro che usufruiscono degli interventi di “Pronto Intervento Sociale” (PIS), o hanno titolo a fruirne (se si tratta di soggetti non ancora “in carico” con un ISEE al di sotto di € 8.000,00

– coloro che usufruiscono di servizi quali l’Assistenza domiciliare e l’Educativa domiciliare che si trovano in una condizione di povertà comprovata da un ISEE al di sotto di € 8.000,00 e che non percepiscono altre forme di reddito

– le donne vittime di violenza in comprovata situazione di difficoltà economica seguite dal Servizio Sociale;

per questa prima categoria si provvederà al soddisfacimento dei bisogni alimentari prioritariamente attraverso consegna e distribuzione di “pacchi alimentari” (costituiti per il 70% della spesa da beni prodotti da aziende aventi sede nella provincia di Pescara o, se non possibile, nella regione Abruzzo, con impegno da parte dei fornitori dei “pacchi” ad applicare sull’importo complessivo della spesa la percentuale di sconto almeno del15%) comprendenti beni alimentari di “prima necessità” (esclusi quindi i super alcolici) e anche cibi cd. “freschi”, prodotti per la prima infanzia e prodotti per animali da affezione, a cura del C.O.C. (CENTRO OPERATIVO COMUNALE) e di partner dell’Ente e altri soggetti del Terzo Settore che dovessero manifestare disponibilità a collaborare in tal senso, eventualmente anche a seguito di emanazione di apposito avviso pubblico da parte dell’Ente; detti soggetti, a scelta, possono anche chiedere di provvedere al soddisfacimento dei bisogni alimentari attraverso l’erogazione di un “borsellino elettronico” gestito con piattaforme informatizzate o di “buoni – spesa” cartacei nominali.

° La Seconda categoria di beneficiari è costituita da quanti hanno avuto sospese le attività lavorative, vale a dire i lavoratori autonomi e parasubordinati, titolari o no di partita iva (comprendenti anche i soggetti giuridici che hanno forma societaria), esercenti attività che sono state sospese a seguito dell’emergenza (o che sono state sospese volontariamente dai titolari per problematiche legate all’emergenza stessa), nonchè persone che non sono titolari di alcun reddito, il cui nucleo familiare non presenti disponibilità sui conti correnti bancari o postali, oppure depositi, intestati ai vari componenti, di importo totale per l’intera famiglia superiore a € 5.000,00 alla data del 30.03.2020, salvo buoni e/o titoli vincolati intestati ai minori alla data del 30.03.2020; il beneficio è subordinato all’assenza di altri redditi o di pensioni da lavoro dipendente o di lavoro autonomo (o similari), percepiti da componenti del medesimo nucleo familiare di importo totale superiore a € 780,00 nel mese di marzo 2020.Non hanno titolo ad accedere ai benefici previsti lavoratori dipendenti e pensionati da lavoro dipendente o da lavoro autonomo che usufruiscano di prestazioni assistenziali quali Rdc (Reddito di cittadinanza), REI O Naspi, mobilità o Cig; nel caso le somme percepite fossero però inferiori verrebbe concessa la “differenza”.

L’amministrazione inoltre, attraverso apposito avviso pubblico, da pubblicare a breve, provvederà a formare un elenco di esercizi commerciali interessati a partecipare alla forniture, nella condizione di dover comunque praticare una scontistica del 15% – anche se su beni alimentari e di prima necessità già in offerta – di identificare la corrispondenza dell’identità di colui che esibisce il buono spesa nominale, questo anche nel caso di attivazione del “borsellino elettronico”; impegnandosi oltretutto a impegnarsi affinché almeno il 70% delle merci debbano provenire da realtà produttive del territorio. Gli operatori dei mercati comunali potranno partecipare alla composizione dell’elenco dei fornitori in forma associata con la vendita di pacchi multi-prodotto.

Riguardo agli importi da erogare da erogare il parametro di maggior rilievo sarà quello basato sul numero dei componenti del nucleo familiare, con attenzione particolare per il numero di minori:

– Nuclei familiari con un solo componente € 150,00

– Nuclei familiari con due componenti € 220,00

– Nuclei familiari con tre componenti € 290,00

– Nuclei familiari con quattro componenti € 360,00

– Nuclei familiari con cinque componenti € 430,00

– Nuclei familiari con sei o più componenti € 500,00.

Per ogni bambino al di sotto dei due anni sarà garantito una maggiorazione di 50 Euro L’amministrazione ha, infine, precisato che pur in assenza di tutti i requisiti richiesti ma in presenza di comprovate condizioni di bisogno si procederà comunque, dopo la prevista istruttoria, ad erogare a chi ne avesse diritto le misure descritte.

Il sindaco Carlo Masci afferma: “Credo che con questo provvedimento dimostriamo la nostra vicinanza alle famiglie e alle imprese e a tutti coloro che si sono ritrovate in poche settimane in così grave difficoltà. Si tratta di prime misure che contiamo, sperando comunque che non ce ne sia bisogno, di incrementare perché l’amministrazione non intende lasciare i cittadini da soli. Per questo abbiamo recuperato somme dirette del nostro bilancio per incrementare le somme che ci ha girato il Governo che non potevano essere sufficienti, almeno in questa prima fase. Raccomando a tutti i miei concittadini di continuare a dimostrare il senso civico e la maturità manifestata finora in questa difficile emergenza, e di farlo anche in questa circostanza di distribuzione dei contributi materiali. Il mio appello è ancora una volta quello di rispettare le misure di contrasto alla diffusione del contagio e a tenersi informati su questo piano che abbiamo messo in campo sia sui giornali che sui sistemi digitali del Comune. Un altro punto di riferimento è rappresentato da Coc (centro operativo comunale di Piazza Primo Maggio) e dall’Ufficio dei Servizi sociali”.

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