Coronavirus Abruzzo: Cura Italia e Liquidità, finanziate 10 mila imprese

Sono circa 10 mila le imprese abruzzesi finanziate dallo Stato mediante i decreti “Cura Italia” e “Liquidità” emessi in seguito alla crisi determinata dall’emergenza coronavirus.

Il finanziamento arrivato in Abruzzo è pari a 337 milioni, 167mila 422 euro, con un importo medio pari a 35mila 821 euro (ma con una media Italia sensibilmente più elevata, fissata com’è a quota 44mila 540 euro).

La Cna in una nota spiega che “Si fa più consistente, giorno dopo giorno, il numero delle imprese abruzzesi ammesse a finanziamento dal Fondo centrale di garanzia. Al 24 maggio, ovvero due giorni fa, sono state complessivamente 9.519 le domande degli imprenditori accolte per i finanziamenti previsti dai decreti “Cura Italia” e “Liquidità”, dopo l’attività istruttoria delle rispettive banche.

In percentuale, si tratta del 7,58% (7,14% media Italia) delle imprese abruzzesi attive: percentuale che in una ipotetica graduatoria tra regioni, pone l’Abruzzo al quinto posto assoluto dietro Marche, Emilia-Romagna, Lombardia e Toscana”.

Tra le province abruzzesi, Chieti resta in cima alla graduatori  con 3.163 pratiche, per oltre 102 milioni di euro, e un importo medio che però è, paradossalmente, il più basso di tutta la regione: 32mila 259 euro.

Il Teramano è la provincia con il più basso numero di pratiche presentate pari a 2.001 ma l’importo medio più alto erogato: 38mila euro. Per le province di L’Aquila sono 2.328 le pratiche per 36mila 803 euro di media e di Pescara con 2.027 pratiche per 35mila 908 euro.

A fare la parte del leone, come già avvenuto in precedenti rilevazioni, sono state le pratiche riguardanti la richiesta di finanziamenti fino a 25mila euro, tipico taglio scelto dalle imprese di minori dimensioni: 9.008 le domande ammesse al finanziamento, ovvero quasi il 95% del totale, con 175 milioni e 672mila euro in totale erogati. Cifre che, anche in questa caso, pongono l’Abruzzo al quinto posto tra le regioni d’Italia.

Il presidente regionale di Cna Abruzzo Savino Saraceni afferma che “Così come avevamo criticato di recente la lentezza del sistema bancario nel rispondere alle esigenze di un sistema produttivo colpito al cuore dall’emergenza Covid-19, siamo oggi pronti a riconoscere che c’è stato un cambio di passo che pure avevamo sollecitato.

Una recente indagine nazionale della Cna conferma il favore degli imprenditori verso le misure messe in campo, soprattutto perché gli emendamenti sollecitati anche da noi hanno sortito effetti migliorativi. Come l’aumento dell’importo da 25 a 30mila euro e soprattutto l’allungamento della durata del finanziamento, che passerà dagli attuali 6 a 10 anni, che diventano fino a 30 per gli importi più elevati.

Quanto al rapporto con le banche, pur apprezzando alcune positività come il potenziamento degli strumenti online, le imprese hanno lamentato nel rapporto con gli istituti di credito lentezza nei tempi di lavorazione, eccesso di documentazione richiesta, farraginosità nella gestione delle pratiche. Limiti che speriamo possano essere superati in queste settimane, assicurando alle imprese una liquidità oggi vitale”.

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