Comuni dicono no ai fanghi del porto di Ortona

I sindaci di Montesilvano, Città Sant’Angelo e Pineto contrari all’immissione dei sedimenti ,derivanti dal dragaggio del porto di Ortona, nel mare antistante i loro comuni.

I sindaci Francesco Maragno, Gabriele Florindi e Robert Verrocchio esprimono in modo unanime la loro contrarietà all’immissione dei sedimenti, derivanti dal dragaggio del porto di Ortona, nel mare antistante Montesilvano, Città Sant’Angelo e Pineto. I tre sindaci, affiancati dal presidente dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, Leone Cantarini,  hanno espresso le nostre perplessità sul progetto ed inviato richieste agli organi competenti di approfondimenti.

Il sindaco Maragno ricorda che “L’intervento prevede l’immissione di circa 342mila metri cubi di sedimenti derivanti dal dragaggio del porto di Ortona nell’area denominata Abr01D, comprendente anche i tre comuni. Tale area venne individuata nel 2011 come sito idoneo per l’immissione dei fanghi derivanti dalle operazioni di dragaggio del porto di Pescara, per una quantità pari a circa 72 mila metri cubi. Evidentemente le nostre sollecitazioni di ulteriori e specifiche indagini non sono state prese in considerazione, mettendo in rilievo un atteggiamento pregiudizievole anche a livello istituzionale. Non possiamo permettere che gli sforzi fatti dagli operatori del settore e dalle nostre amministrazioni per il rilancio del comparto turistico di quella che è l’area costiera a più alta inclinazione ricettiva della regione, vengano vanificati da una iniziativa che solleva notevoli dubbi e appare condotta con eccessiva superficialità. Abbiamo dato mandato al legale dell’Ente di acquisire la documentazione necessaria ed eventualmente impugnare tale provvedimento”.

Il sindaco Verrocchio evidenzia :”La nostra richiesta è quella che tutte le procedure vengano riviste, coinvolgendo anche il Ministero dell’Ambiente, affinché tutto il lavoro fatto per tutelare il patrimonio ambientale dell’Area Marina Protetta venga preservato. Tale questione suscita preoccupazioni trasversali che coinvolgono il mondo degli operatori”.

Il sindaco Florindi aggiunge “Ricordo che pochi mesi fa  è stata fatta una bellissima promozione della costa abruzzese, con tutte le perle che la caratterizzano. Oggi invece, si fa di tutto per distruggere questo patrimonio, senza tenere conto delle conseguenze e senza un supporto documentale completo”.

Il presidente  Cantarini conclude che “La prima incongruenza di tale progetto consiste proprio nel fatto che l’individuazione del sito, avvenuta nel 2011 è precedente alla definizione di Sic (sito di interesse comunitario) che l’Area Marina Protetta ha ottenuto nel 2013. Tale aspetto implica l’obbligatorietà di procedura Vinca (Valutazione di incidenza ambientale). E’ per questa ragione che come Consorzio abbiamo richiesto che questa giurisprudenza venga rispettata, diffidando il comitato Via, il Comune di Ortona e richiedendo l’intervento anche da parte del Ministero dell’Ambiente”.

La Cna Balneatori Abruzzo dice no al sito individuato dalla Regione Abruzzo per lo sversamento dei fanghi estratti dal porto di Ortona e chiede un procedimento che preveda il preventivo stoccaggio e trattamento a terra dei fanghi stessi, e l’utilizzo poi della sola sabbia depurata per interventi di ripascimento in aree del litorale soggette a erosione della spiaggia. L’associazione, pertanto, di fermare l’attività di estrazione e dar corso a un diverso procedimento per lo smaltimento dei materiali.

Il portavoce regionale Claudio Mille, esprime “pieno sostegno all’azione dei sindaci di Montesilvano, Città Sant’Angelo e Pineto, scesi in campo pubblicamente per chiedere uno stop a un intervento che potrebbe avere pensanti ricadute di carattere ambientale sull’equilibrio dell’area, quella compresa tra Montesilvano, Città Sant’Angelo e Pineto, al cui interno insiste anche una riserva naturale – indicata dalla Regione per lo stoccaggio del materiale estratto dal porto di Ortona. Intervento che, se portato a termine comporterebbe anche danni seri all’immagine e all’economia turistica del territorio”.