Chieti: investì una donna, autista condannato

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Aveva investito una donna che attraversava sulle strisce pedonali, condannato l’autista dell’autobus a tre anni di reclusione.

Il 25 novembre 2016, un conducente di un autobus urbano, travolse una donna che attraversava sulle strisce pedonali. La donna, 69enne, riportò una serie di fratture e contusioni e dopo sei giorni morì in ospedale. Secondo l’accusa, oltre a non essersi fermato per dare la precedenza al pedone, l’autista al momento dell’incidente stava utilizzando il telefonino che gli occupava le mani. La donna, infatti, fu travolta mentre era al centro della carreggiata, sulle strisce pedonali, mentre attraversava e in quel momento erano da escludere, secondo il Pm, sia la scarsa illuminazione che la presenza di auto che possa aver celato il pedone alla vista dell’autista. Dalle immagini delle telecamere del bus è emerso in un frame la fonte luminosa, probabilmente generata da un smartphone o da un tablet e che l’autista, che procedeva a meno di 30 chilometri orari, era distratto nella lettura. Per l’uomo, accusato di omicidio stradale, il pm Giuseppe Falasca aveva chiesto tre anni e sei mesi. Il giudice monocratico del Tribunale di Chieti, Andrea Di Berardino, ha condannato l’autista a tre anni di reclusione, lo ha interdetto per cinque anni dai pubblici uffici e revocato la patente. Il difensore, l’avvocato Vittorio Supino, del conducente ha affermato:

“Che fosse distratto è pacifico ma sull’uso del telefonino al di là delle immagini non c’è certezza: il consulente non dice che stava al telefono”