Chieti: antiquario rinviato a giudizio con le accuse di stalking e diffamazione

Antiquario di Pescara rinviato a giudizio con le accuse di stalking e diffamazione. Il processo è fissato per il 14 marzo 2019

La vittima di stalking e diffamazione è l’avvocato Giovanni Angelucci, attuale coordinatore cittadino della Lega, che, tramite il suo avvocato si è costituito parte civile e chiede un risarcimento pari a 50 mila euro. Il processo è stato fissato il 14 marzo del 2019. L’antiquario, che è attualmente detenuto ed oggi ha rinunciato a comparire in udienza, secondo l’accusa fino al 13 novembre 2016 avrebbe reiterato condotte di molestia e minacce consistite nel seguire gli spostamenti di Angelucci con il passare ripetutamente sotto lo studio e sotto l’abitazione del legale, recandosi anche nell’ufficio dell’allora candidato sindaco di Francavilla al Mare, con cui Angelucci si era candidato, pronunciando dinanzi alle persone presenti frasi offensive e minacciose. Fatti che secondo l’accusa avrebbero provocato in Angelucci un fondato timore per la propria incolumità e per quella dei propri congiunti. Questi fatti hanno un antecedente di un’altra vicenda, chiusasi il 20 settembre scorso nel Tribunale di Pescara con la condanna dell’antiquario, a danno sempre di Angelucci, a nove anni di reclusione e a 2.500 euro di multa, in quel caso l’uomo era accusato di estorsione e stalking. Secondo l’accusa, da maggio al 4 luglio 2013, l’antiquario avrebbe costretto Angelucci a consegnarli 10 mila euro in contanti e 24 cambiali, per un importo di 60 mila euro, minacciando di fare del male a lui e ai suoi famigliari. Inoltre l’uomo avrebbe testimoniato il falso in una causa civile che vedeva coinvolto Angelucci.