Castelli, si svuota la capitale della ceramica

Il terremoto è tornato a colpire la capitale della ceramica d’Abruzzo, Castelli, comune che ad oggi rischia lo spopolamento.

Castelli il piccolo comune tra “I Borghi più belli d’Italia”  era già parte del cratere sismico individuato all’indomani del terremoto de L’Aquila, ma la scossa del 30 ottobre ha aggravato ulteriormente una situazione già critica, determinando l’obbligo alla creazione di una zona rossa con totale interdizione all’ingresso anche pedonale nelle vie dell’intero centro storico. Il paese rischia di morire a causa dei danni causati al patrimonio storico-architettonico, visto che il turismo è la fonte primaria di reddito per quasi tutta la popolazione, ma esiste anche un problema legato allo spopolamento, dovuto in primis alla paura del terremoto. Una situazione drammatica se si pensa alle tantissime botteghe e aziende legate al mondo della ceramica presenti nel territorio comunale,  che dopo l’ultimo evento sono state fortemente danneggiate e in alcuni casi chiuse per l’inagibilità della struttura.  La città che porta lustro all’intero Abruzzo,  una delle più importanti città della ceramica del mondo si sta trasformando in un paese fantasma

“Ad oggi contiamo circa una cinquantina di sfollati. La chiusura del centro storico è stata una scelta obbligata” ha detto il sindaco di Castelli Rinaldo Seca. “C’e’ da comprendere che in un paese che vive di turismo e che fa leva sulla sua bellezza ed attrattività la chiusura del centro storico è un fatto di gravità  inaudita”, aggiunge. Inutile sottolineare che la ricostruzione del centro storico a seguito del sisma del 6 aprile non e’ neppure cominciata a causa delle lungaggini burocratiche e quindi il nuovo sisma non ha potuto che aggravare una situazione già drammatica. ”

IL REPORTAGE DEL TG8: