Caso Aca Pescara: il centro destra chiede una seduta straordinaria del consiglio comunale

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Il centro destra chiede una seduta straordinaria del consiglio comunale di Pescara per affrontare il ‘caso’ Aca.

Forza Italia, con una nota firmata dal capogruppo in comune a Pescara Marcello Antonelli, chiede una seduta urgente e straordinaria del consiglio per affrontare il ‘caso’ Aca. La richiesta è stata sottoscritta dai consiglieri comunali di Forza Italia, Pescara in Testa e Pescara Futura. Il partito di centro destra chiede quale sia la posizione ufficiale del sindaco Marco Alessandrini in merito all’operato dell’azienda acquedottistica e al guasto che ha causato lo stop di un impianto per  20 minuti. Forza Italia sollecita il primo cittadino e il Pd a fare chiarezza sulla vicenda.

il capogruppo Antonelli afferma che “Lo scorso 27 luglio si è tenuta l’ultima Assemblea di Aca, un’azienda letteralmente salvata dal default, e con essa numerosi Comuni soci, dopo la fallimentare gestione dei Consigli d’amministrazione che si sono avvicendati nel corso degli anni. E il salvataggio è da imputare all’azione positiva svolta dall’amministratore unico, nominato nel novembre 2013, che ha portato la società allo stato di concordato preventivo in continuità, omologato dal Tribunale di Pescara il 31 maggio scorso. In modo assolutamente inspiegabile,sia sotto il profilo logico che di correttezza e di produttività amministrativa, molti sindaci e delegati, tra cui il sindaco Alessandrini, hanno presentato e votato a maggioranza un documento con cui è stato deciso il rinvio della trattazione dei punti all’ordine del giorno inerenti il bilancio di previsione, il Piano degli investimenti e del fabbisogno del personale, nonostante la concreta prospettiva di interventi ricadenti anche nel territorio di Pescara nel 2016. Tali interventi avrebbero riguardato la manutenzione straordinaria delle reti fognarie e il miglioramento del sistema di allarme nel caso di anomalie, utilissimi proprio per evitare che, a seguito di potenziali guasti e rotture, si producano sversamenti di acque reflue in mare, com’è accaduto, anche se per pochi minuti, sabato scorso, 6 agosto. Peraltro quello sversamento, durato 20 minuti, ha prodotto l’immediata emanazione di un’ordinanza sindacale preventiva tesa a vietare temporaneamente la balneazione nel tratto di mare interessato (una prassi che scatta da parte dell’Ente, secondo quanto pubblicato sul sito del Comune), mentre nessun provvedimento analogo è stato adottato nel luglio del 2015 nonostante la durata del fenomeno fosse stata di ben diciassette ore. Ora, tornando all’Assemblea dell’Aca, va detto che l’iniziativa assunta dal sindaco Alessandrini, con i 5 voti espressi dal Comune di Pescara, è stata determinante per il rinvio a data da destinarsi dell’approvazione dei Piani Economici, finanziari e degli investimenti, con l’inevitabile conseguenza del blocco di attività straordinariamente utili per il territorio cittadino, e quindi le ragioni individuabili nell’azione del sindaco di Pescara sembrerebbero di natura esclusivamente politica, anzi partitica, cioè tipica degli esponenti del cosiddetto ‘partito dell’acqua’ che tanti e pesantissimi disastri hanno causato alla nostra comunità. Appare pertanto indispensabile fare chiarezza su aspetti così dirimenti per il futuro della nostra città e un ampio dibattito in Consiglio comunale può sicuramente contribuire a garantire che l’esecutivo compia le migliori scelte per il futuro di Aca, tenendo conto che ormai ci si sta approssimando al rinnovo della governance aziendale. Per tale ragi abbiamo chiesto la convocazione di una seduta straordinaria del Consiglio comunale con due punti all’ordine del giorno: il rapporto tra il Comune di Pescara e l’Aca, in relazione alle iniziative assunte dal legale rappresentante dell’Ente nell’Assemblea societaria del 27 luglio scorso e alla nomina del nuovo Amministratore unico; e la verifica e gli approfondimenti sulle attività svolte dall’Ente e sui provvedimenti cautelativi adottati dal sindaco in occasione degli sversamenti a mare delle acque reflue”.