Casalanguida: sposta 3 salme e rischia il processo

Un anziano di Casalanguida rischia il processo per aver spostato tre salme dalla sua cappella senza autorizzazione del Comune e dei familiari dei defunti.

Quando morirà vorrebbe essere seppellito nel cimitero di Casalanguida ma in un posto ben preciso della sua cappella di famiglia. Per ottenere questo un anziano di 89 anni ha deciso di far spostare da un’impresa locale altre tre tombe ospitate nella cappella in questione e questo ha avuto riflessi giudiziari. Dopo ripetute richieste rivolte all’Amministrazione comunale e ai parenti dei defunti, L.D.R., non avendo ricevuto risposte, ha chiamato una ditta ed ha fatto estumulare le tre salme e le ha fatte spostare. Insieme a G.D.C., proprietario di una impresa edile, è finito davanti al gip del tribunale di Lanciano Marina Valente con l’accusa di violazione di sepolcri e di esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Secondo la Procura di Lanciano nel dicembre del 2016 le salme, tumulate nella cappella dell’ottantanovenne, sono state spostate senza l’autorizzazione dei familiari dei defunti e delle autorità amministrative competenti. L’anziano lo avrebbe fatto pretendendo un diritto di proprietà esclusiva della cappella da lui costruita nel 1968. Ad attivare il procedimento penale è stato un esposto in Procura presentato dall’Amministrazione comunale che contestava lo spostamento delle salme, senza autorizzazione, seguita dalla diffida del sindaco Luca Conti a non toccare nulla prima di essere autorizzato. Il legale dell’uomo, l’avvocato Errico Sacco, spiega che l’anziano aveva già chiesto al primo cittadino di poter spostare le tre salme nell’ossario comunale visto che erano passati 20 anni dalla loro morte, come prevede il regolamento di polizia mortuaria del Comune. In attesa di una risposta che non arrivava ha anche scritto al prefetto di Chieti Antonio Corona perché sollecitasse il Sindaco nella risposta. Non avendo ricevuto comunicazioni in tempi brevi ha, pertanto, pagato la ditta e spostato le tre tombe, sempre nella cappella di sua proprietà, e senza trasferirle nell’ossario come avrebbe potuto fare. Il 4 dicembre il giudice dovrà decidere il non luogo a procedere o il rinvio a giudizio dell’anziano.