Caos in Venezuela: manifestazione di solidarietà a Pescara

Demonstrators, one holding a poster of opposition presidential candidate Henrique Capriles, shout slogans against the government and the official election results in the Altamira neighborhood in Caracas, Venezuela, Monday, April 15, 2013. National Guard troops fired tear gas and plastic bullets to disperse demonstrators protesting the official results in Venezuela's disputed presidential election.(AP Photo/Ramon Espinosa)

Caos in Venezuela: manifestazione di solidarietà a Pescara oggi a partire dalle 16.00 in Piazza Salotto  animata dalla folta comunità di venezuelani ed italo-venezuelani.

La sanguinaria dittatura di Maduro ha ridotto allo stremo il Venezuela facendolo risucchiare in un vortice di assoluta povertà. Per questa ragione da diverso tempo il Paese é nel caos totale e gli scontri si susseguono a Caracas, così come in altre città, con una  repressione  sempre più violenta. Già una trentina le vittime, con un bilancio destinato a salire, mentre cominciano a scarseggiare beni di prima necessità, in particolare alimentari e medicine. Da qui l’idea di dar vita ad una manifestazione che si terrà in centinaia di città in tutto il mondo, anche a Pescara, dal titolo “Todos con Venezuela”. A Piazza Salotto oggi pomeriggio tantissimi venezuelani ed italo venezuelani tra i quali Jonny D’Andrea, funzionario del Ministero della Difesa e Ricardo Chiavaroli, già consigliere regionale ed attuale segretario nazionale de La Marianna:

“C’é ovviamente molta apprensione, in particolare, per i tanti abruzzesi che vivono ancora lì che non possono tornare in Italia e che si vedono ostaggio di una dittatura a causa della quale ogni loro bene, acquisito con il sudore della fronte dopo decenni di duro lavoro, non vale più nulla. Questa manifestazione – spiega Chiavaroli – vuole rappresentare anche un appello per il Governo nazionale, ma anche quello regionale per le competenze che ha, affinché diano vita ad iniziative di sostegno e tutela per i nostri connazionali e corregionali bloccati nell’inferno del Venezuela.”