Bussi: l’avvelenamento continua

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Bussi: l’avvelenamento continua e la situazione si aggrava, la bonifica non può più aspettare. La denuncia del Forum H20 alla luce degli ultimi dati.

In particolare del Piano di caratterizzazione approvato con Decreto Commissariale il 17 dicembre del 2015, quindi ad 8 anni dalla scoperta della discarica Tremonti da parte degli agenti del Corpo Forestale, ma soprattutto ad 11 anni dal primo Piano di Caratterizzazione presentato in autotutela dalla Solvay. Un documento, dunque, ufficiale e validato, in una riunione dello scorso dicembre, anche dal direttore generale della Regione Abruzzo Cristina Gerardis, nel quale, sulla scorta di analisi svolte dall’Arta tra il 2013 ed il 2014, emergono numeri impressionanti come la presenza di diossina oltre 200 volte i limiti di legge, anche in aree esterne la discarica, come a prefigurare anche il fenomeno del cosiddetto inquinamento di ricaduta, tristemente noto, dai tempi di Seveso, come la pioggia di diossina. E poi altre 57 sostanze oltre i limiti di legge che in questi anni hanno continuato a contaminare, come il cloruro di vinile, cancerogeno di prima classe, passato da 136 volte a 2080 oltre il limite consentito, o il decloretilene da 29800 a 140000 volte oltre i parametri di legge, mentre la contaminazione delle acque é arrivata ad almeno 80 metri di profondità. Questo tutto certificato, così come le 20 sostanze che hanno superato di molto i limiti nelle altre due aree inquinate, le famose 2A e 2B, dove, dalle analisi effettuate lo scorso ottobre, ad inquinare le falde acquifere troviamo sostanze come l’esacloretano con valori 584 volte i limiti di legge o il tetracloretano 1740 volte i limiti, anche in campionamenti effettuati a ridosso del fiume Tirino. Tutto questo per ribadire , se ce ne fosse ancora bisogno, che la bonifica non può più aspettare:

“Sono passati 13 anni – spiega Augusto De Sanctis del Forum H20 – e si continua a discutere sempre sulle solite cose. Ormai questi sono dati acquisiti e non servono altri piani di caratterizzazione, ciò che serve da subito é la bonifica il Ministero non può più tergiversare e nemmeno l’Edison proprietaria dell’area.”

Il Servizio del Tg8:

2 Commenti su "Bussi: l’avvelenamento continua"

  1. anabasi | 12/02/2017 di 09:39 |

    questo de Sanctis prima o poi pontifichera’ anche su quante volte andiamo al bagno…. ma perché prima di elevarsi a tuttologo sull’ambiente, ecc. non rende pubblici i titoli in base ai quali si autorizza da se a parlare di tutto e su tutto?

  2. QUESTO è UNO STUDIO DOVE HA PARTECIPATO ANCHE Augusto De Sanctis è UN OMONIMO O è LO STESSO? LE CONCLUSIONI DEL MASSIMO ESPERTO ITALIAN0- Alberto Mantovani per conto dell’ ISS in collaborazione con l’università di Siena e di Roma. “Dallo studio sono emersi livelli di contaminazione minimi per entrambe le aree oggetto di studio. Questo aspetto, riscontrato sia alle Sorgenti del Pescara, zona di controllo, che alla Diga di Alanno, zona a forte impatto antropico, porta a ipotizzare livelli di contaminazione ambientale estremamente bassi, almeno per quanto riguarda i contaminanti oggetto di studio, dando, in questo senso, un’indicazione di conservazione dell’ambiente naturale”. Ha ragione Mantovani o Augusto De Sanctis?
    Alberto Mantovani (Milano, 1948) si è laureato in Medicina e Chirurgia a Milano nel 1973 e si è specializzato in Oncologia. Ha lavorato in Inghilterra e negli Stati Uniti e ha guidato il Dipartimento di Immunologia e Biologia Cellulare dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano dal 1996 al 2005. Dall’ottobre 2005 è Professore Ordinario di Patologia Generale presso Humanitas University e Direttore Scientifico di Humanitas. Per la sua attività di ricerca ha ricevuto diversi premi nazionali e internazionali, tra cui il Marie T. Bonazinga Award, il Premio EFIS-Schering Plough, il Premio Internazionale Galileo Galilei e il premio Milstein. È tra i ricercatori italiani più citati nella letteratura scientifica internazionale.

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