Bcc Castiglione M. Raimondo: “Necessaria la fusione con Teramo”

Bcc Castiglione M. Raimondo: “Necessaria la fusione con Teramo”, a ribadirlo,  in un bilancio ad 8 mesi dall’operazione, il presidente Alfredo Savini.

 “E’ stata una operazione efficace, positiva e necessaria, un salvataggio che ha evitato gli effetti devastanti che si sarebbero potuti verificare per la BCC di Teramo se la fusione con quella di Castiglione M. R. e Pianella non ci fosse stata. C’erano i numeri per questo intervento e a distanza di oltre 8 mesi gli indici per la nuova realtà sono addirittura migliorati”. Con queste parole il Presidente della BCC di Castiglione M. R. e Pianella, Alfredo Savini, commenta i dati della fusione per acquisizione della ex BCC di Teramo, approvata quasi all’unanimità dai soci di entrambe le realtà nel giugno del 2016, operazione che ha dato vita ad un’unica banca cooperativa con più di 35 mila clienti e 145 dipendenti. Una operazione riuscita e inevitabile tenendo conto dei principi mutualistici e di solidarietà del Credito Cooperativo e anche dell’assenza di alternative. Una scelta maturata con ponderazione dopo una attenta valutazione dei rischi. Il direttore generale Simone Di Giampaolo evidenzia che “nonostante – come riportato in un recente articolo de IlSole24Ore la BCC di Teramo veniva inserita tra le 114 banche italiane con incagli e sofferenze superiori al capitale – avevamo i numeri per intervenire e i dati attuali lo dimostrano. La fusione non ha portato alcun indebolimento alla nuova realtà, che anzi registra un positivo miglioramento su più fronti”.

Il Bilancio di esercizio 2016 si chiude con un utile di oltre 2 milioni di euro, al netto dei costi per interventi di sostegno a favore del sistema di 380 mila euro e dopo aver destinato circa 15 milioni a ulteriori accantonamenti, per incremento dei fondi a protezione del rischio di credito. Ne deriva che è migliorato l’indice di copertura delle sofferenze, (58%, contro il 52% ante fusione); le inadempienze probabili che erano coperte al 9%, ora lo sono al 27%; gli scaduti hanno ora una copertura del 9% rispetto alla precedente del 2%. La nuova banca gestisce masse amministrate pari a quasi 2 miliardi di euro e ha un patrimonio di 65 milioni di euro, dei quali ben oltre 30 milioni di “patrimonio libero” e un indice di solidità patrimoniale (Total Capital Ratio) rimasto, dopo la fusione, al 18%, ampiamente al di sopra dei requisiti minimi regolamentari e della media del sistema del credito cooperativo che si attesta al 16%, oltre che della media del sistema bancario.
Il processo di fusione – effettivo dal 1° luglio 2016 – ha rappresentato un’importante opportunità di sviluppo della Banca nell’area territoriale della provincia di Teramo, nel rispetto dei principi cooperativi e della mutualità a favore dei soci e degli appartenenti alle comunità locali. Con l’operazione di fusione la BCC di Castiglione M. R. e Pianella è rimasta quindi una banca solida, che si è rafforzata nel posizionamento competitivo sul territorio regionale e nella capacità di conseguire performance economiche attraverso la maggiore diversificazione dei rischi e la realizzazione di economie di scala. Una acquisizione, per l’istituto di credito nato a Castiglione M.R. 60 anni fa, prima Banca di Credito Cooperativo d’Abruzzo, che rafforza i suoi numeri, con una raccolta diretta superiore a 648 milioni, e impieghi pari a 529 milioni.

“L’aggregazione è stata anche la risposta all’evoluzione dei mercati e del sistema bancario – commenta Savini (Presidente anche della Federazione Interregionale e membro del Consiglio Nazionale di Federcasse) – con la fusione la banca ha conseguito una migliore efficienza operativa aumentando la dimensione minima necessaria per fare banca oggi e valorizza pienamente il radicamento sul territorio senza dispersione di risorse in attività non a servizio diretto della clientela. In tal modo, il confronto con la concorrenza è più efficace ed è più elevata la capacità di rispondere, con nuovi prodotti e servizi adeguati, alle aspettative di soci e clienti. La fusione è stata una operazione di cui siamo orgogliosi – aggiunge il direttore generale Di Giampaolo – alla luce dei dati emersi non possiamo non ritenerci soddisfatti per quanto avvenuto. Abbiamo migliorato gli indici di copertura dei crediti anomali, abbiamo mantenuto un indice di solidità patrimoniale che è più del doppio dei requisiti minimi regolamentari – conclude il Presidente Savini – a cui aggiungiamo i posti di lavoro salvati e la maggiore forza di una banca locale, nata da una acquisizione che si è rivelata positiva e lungimirante”.