Avezzano: insulti razziali in classe, ragazza a processo

Con l’accusa di lesioni una ragazza di venticinque anni è stata rinviata a giudizio ad Avezzano per aver insultato in classe alcuni anni fa una sua compagna di scuola pakistana.

M.E.S. oggi ha venticinque anni  e quando era una studentessa ha manifestato il suo odio etnico e razziale nei confronti di una compagna di scuola  residente ad Avezzano ma proveniente dal Pakistan. La venticinquenne, come riporta oggi il collega Roberto Raschiatore sul  quotidiano  ” Il Centro”,  è stata rinviata a giudizio. Le minacce e le aggressioni sono cominciate nel 2006, quando la vittima aveva 16 anni e racconta che alcune amiche di una comitiva, tra le quali c’erano anche compagne di scuola, cominciarono a maltrattarla sputandole in faccia e tirandole i capelli. Episodi ai quali sarebbero seguite, nel corso degli anni, le ingiurie perpetrate, secondo quanto riferisce la ragazza di origine pakistana, da M.E.S. . Nel 2012 è stata insultata a scuola e lei si è rivolta alla preside e, poichè la ragazza continuava con i suoi comportamenti, è stata sospesa dalla scuola. Questo, però, non sarebbe bastato a fermare M.E.S. che dalle parole è arrivata fino all’aggressione avvenuta il 17 maggio 2012, nei pressi del bar della stazione ferroviaria dove oltre alle offese razziste la vittima è stata presa per i capelli e colpita con calci e pugni. La ragazza era stata soccorsa da una pattuglia dei vigili urbani, che era passata in quel momento nelle vicinanze, che si era fermata e aveva chiamato l’ambulanza che l’aveva condotta in ospedale. Dopo questo episodio la giovane straniera aveva deciso di non frequentare più le lezioni al mattino ma quelle serali e racconta che aveva paura persino di uscire di casa. Il caso era finito davanti al giudice di pace Alberto Paolini. Vista la contestazione dell’odio razziale nei confronti dell’imputata nel 2014 il giudice aveva deciso di dichiarare la propria incompetenza e gli atti erano stati trasmessi alla Procura della Repubblica e il caso era finito all’attenzione del Governo. Il gip Francesca Proietti ha deciso per il rinvio a giudizio.