Avezzano: don Antonio “attenti agli imbroglioni”

Il parroco della parrocchia dello Spirito Santo di Avezzano, don Antonio Salone, lancia un appello a diffidare di chi chiede offerte per le feste padronali.

Fidarsi è bene ma in questo caso non fidarsi è meglio. A mettere in guardia i cittadini di Avezzano è il parroco della parrocchia dello Spirito Santo don Antonio Salone, il quale esorta a non dare offerte a chi chiede soldi per le feste padronali perchè si tratta di imbroglioni-lestofanti.

Don Antonio spiega “mi è stato segnalato che qualche pseudofestarolo va in giro , a nome mio e di altri parroci , a chiedere offerte per feste patronali. Fate attenzione: si tratta di imbroglioni! Anzi, se per caso il soggetto rientra fra le vostre conoscenze, vi prego di comunicarmelo”.

Don Antonio ricorda, inoltre , che domani 2 agosto è possibile chiedere l’indulgenza plenaria con il ” Perdono della Porziuncola”.

porziuncolaassisi

 

Come nasce il “PERDONO D’ASSISI”?

Proprio alla Porziuncola il Santo d’Assisi ebbe la divina ispirazione di chiedere al Papa l’indulgenza che fu poi detta, appunto, “della Porziuncola o Grande Perdono. Francesco, in una imprecisata notte del luglio 1216, mentre se ne stava in ginocchio innanzi al piccolo altare della Porziuncola, immerso in preghiera, vide all’improvviso uno sfolgorante chiarore rischiarare le pareti dell’umile chiesa. Seduti in trono, circondati da uno stuolo di angeli, apparvero, in una luce sfavillante, Gesù e Maria. Il Redentore chiese al suo Servo quale grazia desiderasse per il bene degli uomini. S. Francesco umilmente rispose: “Poiché è un misero peccatore che Ti parla, o Dio misericordioso, egli Ti domanda pietà per i suoi fratelli peccatori; e tutti coloro i quali, pentiti, varcheranno le soglie di questo luogo, abbiano da te o Signore, che vedi i loro tormenti, il perdono delle colpe commesse”. “Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande – gli disse il Signore -, ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio Vicario in terra [il Papa], da parte mia, questa indulgenza”. Ottenuta la concessione da parte del Papa Onorio III, S. Francesco, alla presenza dei vescovi dell’Umbria e dinanzi una grande folla, con l’animo colmo di gioia, il 2 agosto 1216, promulgò il Grande Perdono per ogni anno, in quella data, per chi, pellegrino e pentito, avesse varcato le soglie della chiesetta della Porziuncola.

L’INDULGENZA: che cosa è?

“I peccati non solo distruggono o feriscono la comunione con Dio, ma compromettono anche l’equilibrio interiore della persona e il suo ordinato rapporto con le creature. Per un risanamento totale, non occorrono solo il pentimento e la remissione delle colpe, ma anche una riparazione del disordine provocato, che di solito continua a sussistere. In questo impegno di purificazione il penitente non è isolato. Si trova inserito in un mistero di solidarietà, per cui la santità di Cristo e dei santi giova anche a lui. Dio gli comunica le grazie da altri meritate con l’immenso valore della loro esistenza, per rendere più rapida ed efficace la sua riparazione. La Chiesa ha sempre esortato i fedeli a offrire preghiere, opere buone e sofferenze come intercessione per i peccatori e suffragio per i defunti. Nei primi secoli i Vescovi riducevano ai penitenti la durata e il rigore della penitenza pubblica per intercessione dei testimoni della fede sopravvissuti ai supplizi. Progressivamente è cresciuta la consapevolezza che il potere di legare e sciogliere, ricevuto dal Signore, include la facoltà di liberare i penitenti anche dei residui lasciati dai peccati già perdonati, applicando loro i meriti di Cristo e dei santi, in modo da ottenere la grazia di una fervente carità. I pastori concedono tale beneficio a chi ha le dovute disposizioni interiori e compie alcuni atti prescritti. Questo loro intervento nel cammino penitenziale è la concessione dell’indulgenza”. (C.E.l. – Catechismo degli adulti, n. 710)

Condizioni e disposizioni necessarie per lucrare l’Indulgenza della Porziuncola:

Ricevere l’assoluzione per i propri peccati nella Confessione sacramentale, celebrata nel periodo che include gli otto giorni precedenti e successivi alla visita della chiesa, per trovarsi in grazia di Dio.

Partecipazione alla Messa e alla Comunione eucaristica nello stesso arco di tempo indicato per la Confessione cioè negli otto giorni precedenti e successivi alla visita della chiesa.

Visita alla chiesa parrocchiale o a un santuario, dalle 12 del 1 agosto alle 24 del 2 agosto di ogni anno dove si rinnova la professione di fede, mediante la recita del CREDO, per riaffermare la propria identità cristiana e si recita il PADRE NOSTRO, per riaffermare la propria dignità di figli di Dio, ricevuta nel Battesimo, una preghiera secondo le intenzioni del Papa, per riaffermare la propria appartenenza alla Chiesa, il cui fondamento e centro visibile di unità è il Papa. Normalmente si recita un Padre nostro, un’Ave Maria e un Gloria al Padre….