Abruzzo: minori in affido, FdI chiede un’indagine conoscitiva

Su proposta del consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Guerino Testa e Mario Quaglieri il Consiglio regionale demanderà alla V Commissione “Salute, Sicurezza sociale, Cultura, Formazione e Lavoro” di effettuare una indagine conoscitiva sulla situazione dei minori dati in affido nella Regione Abruzzo.

Alla luce della recente inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia su presunti illeciti nel sistema di affidamento dei minori che ha sconvolto profondamente l’opinione pubblica italiana i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Guerino Testa e Mario Quaglieri hanno ritenuto importante predisporre un’attività ispettiva sul mondo dei minori.

Il capogruppo Testa spiega che”Le accuse mosse a carico dei responsabili, come è noto, sarebbero relative a falsificazione di atti e relazioni relative alla condizione di minorenni all’interno delle loro famiglie di origine, allo scopo di allontanare i bambini stessi dalle proprie famiglie affidandoli ad amici e conoscenti compiacenti a fronte della corresponsione del contributo mensile alle famiglie affidatarie.Uno scenario drammatico che,  se confermato , è assolutamente preoccupante, soprattutto se si considera che dietro questo sistema si nasconderebbe un giro illecito di diverse centinaia di migliaia di euro, oltre al fatto che i minori sarebbero stati vittime di maltrattamenti e abusi, anche di natura sessuale.

L’attuale sistema di affido dei minori presenta evidenti criticità e lacune soprattutto tenendo conto dell’eccessiva discrezionalità attribuita ai servizi sociali, della sussistenza frequente di “conflitti di interessi” in capo ad operatori del settore e della mancanza di adeguati ed efficienti strumenti di controllo sull’affidabilità dei soggetti affidatari e sugli standard qualitativi e di servizio delle comunità ospitanti. Tutti elementi che compromettono l’obiettivo primario della tutela del benessere psicofisico dei bambini,  e l’esatta conoscenza del fenomeno degli affidamenti di minori nella Regione Abruzzo. La mozione in questione, elaborata con il consigliere Quaglieri, e che andrà in Commissione subito dopo la pausa estiva, ha come obiettivo l’ottenimento di  un provvedimento indispensabile utile ad acquisire dati certi ed aggiornati sulla situazione degli affidi dei minori in Abruzzo, con riferimento agli ultimi cinque anni, distinti per tipologia di affidamento (consensuale/giudiziale), caratteristiche (affidamenti intrafamiliari, eterofamiliari o presso strutture di accoglienza), durata, distanza dalla famiglia di origine (se anche fuori Regione e in quali sistemazioni), regime delle visite cui sono soggetti i minori, nonché i costi sostenuti.

E’ previsto inoltre che si abbia costante contezza degli esiti delle azioni  di monitoraggio poste in essere dagli organismi atti a vigilare sul corretto comportamento degli enti e delle strutture cui sono destinati i minori in affido, oltre che del  personale utilizzato a vario titolo negli uffici dei servizi sociali preposti , al fine di verificarne l’adeguatezza tenuto conto dell’importanza e delicatezza del lavoro svolto nei confronti di soggetti fragili”.

Il consigliere Quaglieri aggiunge che“ Va tenuto ben in considerazione che tutte le norme giuridiche sulla protezione dell’infanzia sanciscono che il diritto primario di ogni minorenne è quello di vivere all’interno della propria famiglia di origine e che l’affidamento è contemplato come misura temporanea di supporto alle famiglie stesse, nell’ottica della prevenzione dell’abbandono e non come soluzione da applicare in casi di acclamata inidoneità delle famiglie. E che  la legge 4 maggio 1983, n. 184, “Diritto del minore ad una famiglia”, prevede che laddove le famiglie non siano concordi nell’applicazione della misura dell’affidamento, questo possa essere disposto con provvedimento del Tribunale per i minorenni del quale, tuttavia, va monitorata la durata. Invece, troppo spesso  l’affidamento dei minori in difficoltà familiare  rappresenta una soluzione non temporanea,  con la conseguenza che non si raggiunge mai per un bambino l’auspicata condizione  di stabilità familiare che è fondamentale per il suo sviluppo, trasformando di fatto l’affidamento in una misura definitiva che aggiunge abbandono all’abbandono”.