Abruzzesi rientrati dalla spedizione in Nepal

Abruzzesi rientrati dalla spedizione in Nepal

Abruzzesi rientrati dalla spedizione in Nepal partita il 27 settembre scorso che verrà raccontata in un video.

E’ rientrata la spedizione abruzzese partita lo scorso 27 settembre alla volta del Nepal. La spedizione alpinistico-umanitaria, capitanata da Eugenio Di Marzio, consigliere nazionale del Club Alpino Italiano, era composta da Mauro Giustini (Sezione CAI Carsoli), Margherita Legnini e Raffaella Marino (Sezione CAI Chieti).

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Di Marzio racconta che “Il gruppo ha raggiunto in aereo Kathmandu e poi Pokhara, quindi, dopo sette giorni di cammino (sette-dieci ore quotidiane su percorsi a “gradoni di roccia”, discese e risalite di numerose e profonde valli attraverso foreste di rododendri e quasi sempre accompagnati dalla pioggia), il “rifugio” nei pressi del Santuario dell’Annapurna.Il Santuario dell’Annapurna è costituito da una grande corona di cime collegate ai due lati dell’Annapurna, massiccio montuoso alto 8.051 mt che, con il suo bacino glaciale lungo 40 Km, forma un “anfiteatro naturale” cui si accede solo attraverso un unico ingresso formato dalla fusione di ghiacciai che confluiscono nel fiume Modi Khola (Il Governo Nepalese ha inteso conservare tutta l’area dell’Annapurna istituendo “l’Annapurna Conservation Area”).In considerazione delle pessime condizioni meteo il gruppo ha deciso di ascendere solo il monte Tent Peak (5.663 mt): dai 4.130 mt del Campo Base ha avuto dunque inizio la fase alpinistica caratterizzata dalla discesa nel ghiacciaio dell’Annapurna attraverso una parete formata da rocce e terra di erosione dello stesso, e dal suo attraversamento con risalita sul versante opposto dove è stato posizionato il “Campo 1”(4.450 mt).Il secondo giorno ha visto il gruppo risalire un dosso erboso ricoperto parzialmente dalla neve venuta giù nella notte, e installare (sotto una copiosa nevicata) le tende per il campo 2 (5.100 mt). Il terzo giorno, in notturna e alla luce delle lampade frontali, si è realizzato “l’attacco alla parte alta della montagna”: gli alpinisti (unitamente a due sherpa locali) dopo una fase iniziale di arrampicata, hanno raggiunto il ghiacciaio (dove l’abbondante nevicata aveva coperto gran parte dei crepacci), risalito lo stesso e raggiunto uno “scivolo” (200 metri di arrampicata su ghiaccio con una pendenza di 50-60°) che li ha portati a superare il dislivello con la cresta sommitale. La lunga discesa è stata a sua volta accompagnata dalle difficoltà relative all’abbondante nevicata e alla ridotta visibilità. La spedizione in Nepal, oltre ad aggiungere un nuovo tassello per la realtà abruzzese alle esperienze alpinistiche extraeuropee, ha contribuito a portare avanti l’opera di solidarietà per le popolazioni locali per le quali l’attività turistica rappresenta l’unica risorsa economica. L’ascesa del Tent Peak verrà raccontata in un filmato realizzato da Di Marzio dal titolo “Montagne del Mondo” che mostrerà immagini raccolte in ventiquattro spedizioni extraeuropee e sarà veicolo per la raccolta fondi a favore del progetto umanitario “Summit for Peace”, premiato dal Governo italiano nell’Anno Internazionale delle Montagna nel 2004 per aver contribuito alla realizzazione di importanti interventi nelle missioni della Diocesi di Iringa in Tanzania, e nella speranza di poter essere di aiuto  anche alle persone recentemente colpite dal sisma nel Centro Italia “.