A Pescara l’arte crea ancora scandalo? La storia di Natalia Orsini

A Pescara l’arte crea ancora scandalo? La storia di Natalia Orsini, pittrice pescarese, già nota a livello nazionale, alla quale vengono negati spazi in città per le sue mostre.

Nemo profeta in patria, recita un noto proverbio, ma l’ostracismo che da qualche tempo in qua si sta consumando nei confronti della pittrice pescarese Natalia Orsini, da parte di alcune istituzioni locali sembra andare al di là della mera incapacità di riconoscere talenti locali. Sotto il profilo culturale la città di Pescara ha dimostrato, non da ora, di essere pronta a qualsiasi proposta in qualsiasi forma d’arte. Per quella figurativa, poi, non ha davvero da imparare da nessuno avendo già ospitato in passato esposizioni coraggiose come i “Fuoriuso” di Cesare Manzo, ed essendo comunque piena di gallerie importanti, ma nel caso specifico sembra esserci qualcosa di davvero invalicabile anche per una città che ama definirsi moderna ed emancipata:

“I miei quadri – ci racconta Natalia Orsini nella sua terrazza a Pescara Colli – sono apprezzati in tutta Italia per il modo in cui rappresento la nudità femminile. Ma c’é evidentemente una spetto che fatico a far comprendere, ovvero l’utilizzo, in alcune mie opere, del pelo pubico femminile, tra l’altro impercettibile anche se presente. Questo non vuole essere solo una provocazione, come l’arte contemporanea ha già ampiamente fatto in passato, ma vuole rappresentare un’identificazione netta ed inequivocabile dell’essere donna, in un’epoca in cui, tra episodi di violenza e discriminazione, la femminilità viene in qualche modo bisfrattata. Ecco la presenza del pelo pubico, oltre a fissare per l’eternità su quel quadro, un segno estremamente identificativo come il Dna, sta a celebrare l’alto significato della vita. Del resto é da li che tutti veniamo”.

Contattato sull’argomento l’assessore comunale alla cultura Giovanni Di Iacovo parla di opportunità, seppure non abbia mai posto, nella sua attività, questione di carattere moralistico ed essendo aperto ad ogni forma di espressione, il suo timore é che, come già in passato é accaduto per il festival dell’Erotismo, una parte dell’opinione pubblica possa non comprendere.

“Non capisco perché questo timore – replica la Orsini – i miei quadri sono apprezzati in tutta Italia anche da critici importanti e mesi fa ho anche esposto presso i locali della Camera di Commercio di Chieti. Invece nella mia Pescara nulla. Sono molto delusa.”