Interinali Attiva, dopo la rabbia anche il sospetto

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Sentire, con le proprie orecchie, il sindaco Alessandrini dire che ‘per il parere ministeriale i tempi preventivati sono di 4-6 mesi’ ha gettato un’ombra pesante e dubbiosa sullo stato d’animo degli interinali Attiva.

E’ accaduto questa mattina in consiglio comunale: il sindaco Alessandrini, sollecitato sulla vicenda Attiva da Guerino Testa, quantifica in ‘4-6 mesi, fino ad arrivare ad un massimo di 8’, i tempi che il Ministero ( presso cui è stato depositato un interpello sulla vicenda dei 65 interinali in presidio permanente) potrebbe impiegare prima di pronunciarsi. Il resto è la cronaca di una giornata che rischia di gettare una pesante ombra di dubbio e sospetto sull’intera gestione di una vicenda umana e occupazionale delicatissima. Sei mesi sono metà anno, quattro comunque molti, otto obiettivamente troppi per questi padri di famiglia senza lavoro, senza stipendio e a questo punto della storia senza più fiducia in nessuno. Il sospetto che non tutti i ‘dichiaratamente amici e alleati’ abbiano davvero e solo fatto l’interesse di questo esercito di disperati comincia a farsi strada eccome: oggi è davvero un giorno diverso sotto quella tenda sempre più zuppa e sempre più stretta. Sono persino cambiate le espressioni sul volto di Manolo e degli altri ex lavoratori Attiva in stato di agitazione da oltre due mesi: per la prima volta la rabbia, che non si è certo placata, è mista ad un inaspettato senso di sospetto. Chi e perchè ha perorato la causa dell’interpello ministeriale raccontandolo quasi fosse la panacea di tutti i mali e l’unica strada percorribile?  Perchè essere così superficialmente miope da non valutare gli ‘ovvi’ tempi ministeriali? “Al silenzio del sindaco ci siamo abituati – ci dice Manolo facendosi portavoce di altri colleghi di lavoro e battaglia lì con lui in tenda-, ciò che oggi però ci fa più paura è aver capito che ci è stata fatta intraprendere una strada, quella dell’interpello ministeriale, prospettata come fattibile in 30-40 giorni mentre la verità è che rischiamo di restare sotto questa tenda, e soprattutto senza lavoro e stipendio, anche fino a Natale prossimo!”. Quando stiamo per salutare Manolo, con in braccio la figlioletta di pochi anni, un suo collega poco distante ci dice: “Non lo vogliamo nemmeno pensare che chi ci ha mal consigliato lo ha fatto in cattiva fede. Nel dubbio cominciassero a stare tutti fuori da questa tenda quelli che l’hanno scambiata per una passerella. Ora davvero basta con le speculazioni, di qualsiasi genere”. Con Manolo e gli altri ci diamo l’appuntamento a domani mattina quando gli interinali Attiva scenderanno di nuovo in strada stavolta per stare accanto ai lavoratori della ‘Maiella e Morrone’ in corteo sotto il Palazzo della Regione in viale Bovio a Pescara.