Aca, cartelle pazze e pochi chiarimenti

Il caso della signora di Pescara che si è vista recapitare una bolletta dell’acqua di 4 mila euro è solo quello più eclatante: in città da giorni nella cassetta delle poste di molti utenti l’amara sorpresa di cartelle pazze o comunque sbagliate.

Pensionata, residente a Pescara in un alloggio popolare di via Dalla Chiesa e destinataria di una bolletta dell’acqua di quasi 4 mila euro che l’Aca le ha fatto recapitare tra lo sconforto di chi è costretto a vivere con 700 euro di pensione. Un caso questo talmente eclatante da diventare il simbolo di un bel gruppetto di utenti pescaresi alle prese, in questi giorni, con l’amara sorpresa di cartelle pazze, evidentemente sbagliate, spedite dagli uffici dell’Aca di via Maestri del Lavoro. Cifre impossibili da aver maturato vivendo soli, bollette da capogiro, cubature d’acqua normalmente consumate in anni e anni: diversi i casi in fila presso gli sportelli dell’Aca con la sola speranza di ottenere un ricalcolo fedele dell’effettivo consumo. Anche al nostro centralino di segnalazioni ne stanno giungendo diverse da qualche giorno ormai: bollette evidentemente errate ( qualcuno ha ricevuto 700 euro vivendo in due oppure 500 da single) per la cui correzione occorre, tuttavia, recarsi personalmente presso gli sportelli dell’Aca sopportando file e correndo il rischio di fare davvero, come si suol dire, un buco nell’acqua! Eh già perchè tra le segnalazioni a noi giunte c’è anche chi polemizza per i modi poco garbati loro riservati da taluni interni telefonici della sede Aca: stando ai racconti da noi raccolti, a chi tentava anche solo un primo rapido chiarimento telefonico è stato bruscamente risposto di recarsi agli sportelli ” e basta”. Il tutto a fronte di cittadini estremamente zelanti, e a quanto apre ve ne sono, che ci hanno detto essere in grado ( letture dei contatori alla mano e soprattutto puntualmente comunicati) di dimostrare che le bollette pazze lo sono eccome.