A Chieti espulso marocchino jihadista: incitava alle stragi

Si spacciava per imam ma l’unica cosa che predicava era l’odio verso i cristiani inneggiando alle strage di Parigi prima e Bruxelles poi. Individuato, seguito, fermato e rimpatriato a Chieti un marocchino jihadista di 37 anni.

37 enne marocchino, da 10 anni a Chieti lavorava con regolare contratto in un macelleria della città l’uomo rimpatriato, con un volo diretto per la sua nazione di origine, in applicazione immediata dell’iter di espulsione previsto dal protocollo antiterroristico. Si spacciava per imam ma l’unica cosa che predicava era l’odio verso i cristiani inneggiando alle strage di Parigi prima e Bruxelles poi. La sensazione che non si trattasse di un esaltato o un mitomane è stata subito chiara per la polizia di Chieti alle costole del 37 enne da tre mesi circa e cioè da quando agenti specializzati nell’antiterrorismo hanno cominciato a pedinarlo ed intercettarlo: è stato attenzionato, come si dice nel gergo, con scrupolo ed estrema discrezione per un anno circa. Nessuno doveva capire cosa stesse per accadere, lui per primo non doveva intuire di essere seguito e registrato altrimenti ci sarebbe stato il rischio di una fuga o peggio ancora di una reazione ‘degna’ del suo odio. Una operazione quella culminata nel rimpatrio notturno di ieri gestita in gran riservatezza: di certo si sa che di ogni singolo passo compiuto dalla polizia teatina veniva informato in tempo reale il ministro Alfano. Intercettazioni dal tono inequivocabile: il finto imam inneggiava al terrore e alle stragi, derideva i morti di Parigi e Bruxelles, parlava di reclutamenti imminenti e più volte si era detto pronto ad andare a combattere in Siria: una cellula islamica vera e propria forse legata ad una più vasta organizzazione criminale, forse pronta ad alzare il tiro delle sue ‘convinzioni’, forse solo fintamente integrato nella piccola comunità del chietino. Ci sarebbe anche una donna in una tutta questa vicenda: di lei si saprà di più in conferenza stampa questa mattina in questura a Chieti, per quanto sull’intera vicenda sia stato apposto il segreto di Stato. Un’operazione che sta già facendo parlare ben oltre i confini regionali.

“Col marocchino rimpatriato ieri da Chieti sono 9 gli espulsi quest’anno, 75 dal 2015“. Lo ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano in una trasmissione radiofonica. Il marocchino, ha aggiunto il ministro, “è stato presidente del centro islamico locale, era noto per le sue posizioni integraliste ed aveva più volte espresso l’intenzione di andare a combattere in Siria“.

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