Pescara, Berghella si è avvalso della facoltà di non rispondere

Si è avvalso della facoltà di non rispondere Vincenzo Berghella, medico ed ex consigliere di FI a Pescara, accusato di corruzione, induzione indebita a dare o promettere e millantato credito, nell’ambito dell’inchiesta sulle pensioni di invalidità.

Berghella, sottoposto al divieto temporaneo di esercizio della professione medica, questa mattina si è presentato nell’aula 9 del tribunale di Pescara, davanti al gip Gianluca Sarandrea e al pm Anna Rita Mantini, accompagnato dagli avvocati Matilde Cionini e Silvia Tortorella. “Nessun commento” sono state le uniche parole pronunciate da Berghella al termine dell’udienza. Fondamentali diversi filmati ed intercettazioni ambientali nelle quali il medico è a colloquio con 11 pazienti: per l’accusa in più occasioni, nell’ambito di “un medesimo disegno criminoso, in qualità di medico di medicina generale, in rapporto di convenzione con la Asl di Pescara e dunque, di pubblico ufficiale, per l’esercizio della sua funzione e abusando della stessa, Berghella otteneva indebitamente dai pazienti la promessa e materiale corresponsione di utilità patrimoniali non dovute, dissimulate sotto forma di asseriti pagamenti di emolumenti di proprie prestazioni professionali necessarie all’ottenimento di misure patrimoniali di sostegno alla disabilità”. In sostanza, in cambio di denaro, si sarebbe speso a favore di diversi pazienti per aiutarli ad ottenere l’assegno di invalidità. Più di dieci i pazienti che secondo l’accusa avrebbero pagato, o si sarebbero impegnati a pagare, cifre oscillanti tra i 700 e i 7.000 in euro, talvolta corrisposte in più tranche, con la speranza di ottenere il beneficio. In un caso, in particolare, Berghella avrebbe ottenuto la “promessa di una dazione di 10.000 euro,  parte dell’intera somma pari a 32.000 euro, quale pretesa corruttiva per atti di mediazione funzionali al superamento del concorso di reclutamento di personale da destinare alla Marina Militare, ottenendo altresì la consegna, per il medesimo fine, della somma di 5.000 euro”. Berghella avrebbe millantato “credito nei confronti dei componenti delle commissioni mediche competenti alla valutazione delle invalidità civili e delle misure di sostegno delle disabilità”. Indagati, per corruzione e induzione indebita a dare o promettere utilità, anche dieci pazienti di Berghella, “perchè promettevano e corrispondevano le utilità patrimoniali sopra descritte per le condivise finalità illecite”.