Sisma L’Aquila, lo Stato chiede i danni ai superstiti

A otto anni dal sisma del 2009 a L’Aquila, lo Stato chiede i danni ai superstiti di via Campo di Fossa. Il 19 maggio la prima udienza in tribunale.

 

Ci risiamo. Oltre al danno, la beffa, per di più di nuovo con esito ancora procrastina, come se non bastasse la questione delle provvisionali. La possibilità che a pagare i danni possano essere i superstiti del crollo del palazzo di via Campo di Fossa a L’Aquila – 24 vittime sotto un cemento armato diventato burro nel terremoto del 2009 –  è concreta, ma ancora una volta la decisione potrebbe essere rimandata. La data utile, al momento, risulta essere quella del 19 giugno, giorno fissato per la prima udienza, ma è possibile che il tempo occorrente al perito per valutare se sussista una presunzione di responsabilità dei superstiti, come sostengono i ministeri delle Infrastrutture e dell’Interno, determini il rinvio della decisione definitiva. In sostanza l’avvocatura dello Stato ritiene che i condomini superstiti di via Campo di Fossa possano essere considerati corresponsabili al 30 per cento del crollo e quindi siano tenuti a pagare danni per circa 4 milioni di euro. In realtà i presunti responsabili, ossia chi ha costruito il palazzo, sono morti da diversi anni, per questo ora la richiesta del pagamento è piovuta sulla testa dei titolari degli appartamenti, i cui legali sostengono viceversa che l’azione legale non possa essere intrapresa proprio per “estinzione del condominio”. Il palazzo – gemello di quello a fianco, rimasto in piedi – venne giù travolgendo le vite di 24 persone, tra le quali c’erano tanti bambini e giovani studenti universitari.

Il servizio del Tg8: