Pescara: da aprile Comune senza portierato, 4 a rischio licenziamento

“Dal primo aprile 2019 i 4 dipendenti della società ‘Aquila Srl’, addetti al servizio di portierato del Comune di Pescara, resteranno senza lavoro. Ma soprattutto il Comune di Pescara non avrà più un servizio di controllo e vigilanza ai tre ingressi dei due palazzi municipali”. La denuncia è di Armando Foschi.

E’ Armando Foschi, referente Ugl, a denunciare quanto emerso dalla seduta della Commissione Vigilanza. Parlando dell’assessore delegato Simona Di Carlo la descrive come “caduta letteralmente dalle nuvole dinanzi all’evidenza delle carte”. “L’amministrazione comunale- spiega Foschi-  non ha indetto una nuova gara d’appalto per il ri-affidamento del servizio, restando in attesa di quella della stazione unica appaltante, ossia la Regione Abruzzo, che prima di maggio sicuramente non attiverà le procedure. Non è stato, inoltre, individuato un nuovo gestore temporaneo e non è stata prevista alcuna misura di tutela dei 4 posti di lavoro”. Nei giorni scorsi il dirigente Molisani ha inviato una lettera alla società “Aquila Srl” chiedendo un’altra proroga del contratto sino al 31 marzo, proroga concessa ma con un ultimatum chiaro. Il contratto non verrà ulteriormente prorogato, il 31 marzo la società Aquila uscirà ufficialmente dal Comune con il licenziamento dei 4 dipendenti.

E’ sempre Foschi a raccontare l’esito del tavolo di questa mattina: “Per affrontare il ‘caso’ oggi sono stati convocati in Commissione l’assessore Di Carlo e il dirigente Molisani, quest’ultimo assente per seguire, sembra, delle procedure di gara. Ma è andata peggio all’assessore Di Carlo che, a quanto pare, non ricordava nulla di quanto accaduto a gennaio, non sapeva nulla dell’aggiornamento dell’appalto e non ha saputo rispondere ad alcuno dei quesiti dell’Ugl, ovvero quali misure di salvaguardia dei 4 posti di lavoro il Comune stia predisponendo e chi svolgerà il servizio di portierato dal primo aprile. Come se arrivasse da un fantomatico ‘paese delle meraviglie’, l’assessore Di Carlo ha affermato che ‘il problema si risolverà’, senza produrre uno straccio di documento e di fatto lasciando quattro padri di famiglia in balìa degli eventi”.