Mercatone Uno- L’appello dei 40 cassintegrati di San Giovanni Teatino

Per i 40 cassintegrati a zero ore del ‘Mercatone Uno’ di San Giovanni Teatino è arrivato il momento di dire la verità. L’appello è per politici e azienda.

 

Si sentono abbandonati anche dalla politica i 40 dipendenti del magazzino-punto vendita ‘Mercatone Uno’ di San Giovanni Teatino: sono in cassa integrazione a zero ore dal 15 giugno scorso e da quel giorno nessuno li ha incontrati o ricevuti. Un’azienda che conta in Italia ben 79 stabilimenti con oltre 3.700 lavoratori assunti, un marchio che in Abruzzo ha altri due punti vendita, a Pineto e Colonnella , entrambi recentemente salvati dal rischio smantellamento. Per questo motivo i 40 di San Giovanni Teatino si sentono ‘abbandonati e soli in una battaglia che rischia di lasciare sul campo solo macerie ossia licenziamenti’. Una situazione quella del gruppo leader negli anni ’90 nel commercio dei mobili e dei complementi d’arredo precipitata ad inizio 2015 fino a culminare nel commissariamento ministeriale datato 7 aprile.

” Ci siamo ritrovati i cancelli chiusi in faccia dall’oggi al domani – ci dice un gruppo di lavoratrici storiche oggi in protesta – e per mesi abbiamo pensato che la politica regionale avrebbe perorato anche la nostra causa insieme a quella dei colleghi di Pineto e Colonnella. Ma a quanto pare così non è stato visto che per loro ci sono state feste con palloncini e taglio del nastro e per noi non una parola oppure una spiegazione sulla vertenza”.

Con loro questa mattina anche il sindaco di San Giovanni Teatino Marinucci ‘pronto a tutto pur di ottenere risposte e garanzie innanzitutto dai vertici aziendali, ma anche e sopratutto dall’assessore regionale Lolli’.

 

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