Coronavirus Abruzzo, un bonus per il turismo

La proposta, rivolta agli operatori e alla Regione Abruzzo, è finalizzata a contrastare gli effetti del Coronavirus sul turismo attraverso un bonus per le famiglie.

La proposta, avanzata dal gruppo Il Bosso, invita gli operatori turistici abruzzesi a sottoscrivere l’invito alla Regione per l’istituzione del bonus “In Abruzzo, per l’Abruzzo”. In sostanza si tratta di un incentivo, sotto forma di bonus da 250 euro per nucleo familiare, valido fino a 18 mesi e da consumare entro il 2021 presso le strutture turistiche regionali attive regolarmente fino al blocco imposto dal Covid-19. La proposta del gruppo Il Bosso è indirizzata a tutti coloro che hanno fatto dell’accoglienza, dell’esperienza in natura e della ricettività turistica una scelta di vita. A spiegarla è Paolo Setta, del gruppo Il Bosso.

“Oggi ci troviamo davanti un futuro prossimo difficile, avvolto dalla più buia incertezza, è per questo che vi invitiamo, con tutta la forza, la gentilezza e l’amore per il nostro Abruzzo, a leggere e sottoscrivere questa importante proposta. È un’idea che nasce dal basso e che vuole arrivare in alto, e potrà farlo solo grazie al contributo di tutti. Riteniamo che, una volta iniziata la fase del salvataggio, su cui il Governo, insieme alla Regioni, sta lavorando, sarà necessario dare vita ad una serie di iniziative straordinarie. Questi incentivi si potrebbero tradurre in un bonus per le famiglie, a vantaggio di tutti gli operatori regolari che sono impegnati responsabilmente nel settore turistico abruzzese. Il bonus, che abbiamo chiamato ‘In Abruzzo, per l’Abruzzo’, può essere messo in campo dalla Regione attingendo a risorse locali, nazionali ed europee”.

In pratica l’incentivo dato alle famiglie si tradurrebbe anche, di fatto, nel sostegno alle imprese turistiche. Ogni famiglia dovrebbe ricevere una somma da spendere per una vacanza esperienziale in Abruzzo, attraverso la regolare registrazione delle imprese attive già prima del blocco forzato causato dal Covid-19.

“Siamo convinti che il turismo post-Coronavirus sarà perfettamente calzante alle micro destinazioni, come possiamo considerare l’Abruzzo, con le sue tante località di mare e montagna. Qui gli operatori e le dinamiche sociali e temporali sono ancora autentiche: la natura, i borghi e le persone sono custoditi da forme di vita non invasiva, a differenza dei grandi raggruppamenti metropolitani, e il rapporto con l’ambiente e la sua biodiversità è ancora autenticamente armonico, grazie ad ecosistemi sociali ed economici non massivi.
Ecco alcuni numeri su cui riflettere analizzando le presenze turistiche in Abruzzo (fonte ISTAT 2018): solo il 14% circa delle presenze è dovuta ad un flusso turistico interno alla Regione, mentre l’86% circa arriva da altre regioni italiane ed altre nazioni. Del suddetto 86%, il 12% circa delle presenze risulta provenire da fuori Nazione. Considerate le restrizioni previste, tuttora al vaglio degli esperti rispetto alla fase 2, il comparto turistico in Abruzzo, ad oggi già ampiamente compromesso, risentirà ulteriormente di un pesante calo dei flussi turistici, sicuramente al di sopra dell’86%.

Oltre ad un importante valore sociale, riteniamo che questa iniziativa rappresenti un contributo in grado di scongiurare la morte del sistema turistico regionale, sistema consolidato e strategico per il futuro dell’Abruzzo. Affinché tutto questo sia possibile si richiede un impegno di spessa da parte della Regione, attraverso fondi diretti e reperimenti dai Fondi FESR e FES, di 140.250.000,00 euro (250,00 euro di bonus per 561.000 nuclei familiari). Questo dato (140.250.000,00€) si trasforma in un potenziale volume d’affari a cui andrebbe aggiunta la cifra che, potenzialmente, ciascuna famiglia spenderebbe per il viaggio, oltre al bonus incentivo.

In definitiva, ecco cosa chiediamo alla Regione Abruzzo:

  1. Istituzione di un Bonus “In Abruzzo, per l’Abruzzo 20/21” a favore delle famiglie abruzzesi, con un proprio impegno diretto e celere.

2. Stanziamento di circa 140.250.000,00 euro da destinare alla copertura del finanziamento del bonus di cui al punto 1. Questa somma potrà per esempio essere recuperata tra i Bilanci 2020 e 2021 della stessa Regione Abruzzo e mediante il recupero appunto, di fondi FESR e FES.

3. Istituzione di una commissione operativa/tavolo di lavoro con i rappresentanti di categoria del comparto turistico ai fini di predisporre tecnicamente la strutturazione del bonus”.

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