Ud’A, un Cda di tagli e veleni

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Seduta di Cda, ieri alla d’Annunzio, all’insegna di tagli e veleni. Tiene banco la ‘vicenda Capasso’ e alla resa dei conti arriva un colpo di spugna su bilancio milionario e opere pubbliche.

Doveva essere la seduta di Cda della resa dei conti e tale è stata quella che si è consumata ieri in via dei Vestini a Chieti: la d’Annunzio dice addio a 65 milioni di euro destinati in prevalenza ad opere pubbliche. Un taglio che piomba sulla già tesa seduta un istante dopo che la stessa di fatto aveva sconfessato il Rettore Di Ilio sulla vicenda del professor Capasso dichiarato ‘ consigliere decaduto’ dal giorno alla notte nonostante un decreto rettoriale che nel 2012 lo aveva nominato membro del Cda. Veleni e tagli, tagli e veleni alla d’Annunzio di Chieti-Pescara. Iniziata alle 15.30 la seduta è terminata solo molto dopo le 23: una maratona ad ostacoli lunga ed estenuante. Protagonisti, anche ieri, i cinque consiglieri che nella scorsa seduta, quella di una settimana fa circa, avevano abbandonato la sala dopo aver incassato il rifiuto del rettore di avviare una azione disciplinare nei confronti del dg Del Vecchio. Sono stati loro cinque a chiedere la testa di un bilancio d’oro da ben 65 milioni di euro molti dei quali destinati ad importanti opere pubbliche. Di Ilio, intanto, indirettamente tornato sulla vicenda della sfiducia al ‘suo’ dg sembra abbia lasciato intendere che li utilizzerà tutti i 20 giorni di tempo che per statuto gli spettano prima di archiviare, o piuttosto avviare, l’azione disciplinare chiesta dai 5 consiglieri ‘rivoluzionari’. Azione disciplinare che avrebbe tutto il sapore di un punto e a capo, di una presa di distanza da chi, invece, Di Ilio ha sempre difeso e sostenuto in ogni iniziativa e decisione anche quando a dir poco impopolari.