Attiva, coperte e pasti caldi per gli interinali in tenda

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Coperte e pasti caldi per gli interinali Attiva alle prese con l’ennesima notte di gelo e disagi sotto il tendone del presidio in piazza Italia: così la solidarietà di Caritas e Croce Rossa.

E’ bastato un semplice sms mandato a Don Marco Pagniello della Caritas diocesana di Pescara per far arrivare coperte e pasti caldi agli interinali Attiva alle prese con l’ennesima notte di gelo e disagi sotto il tendone del presidio in piazza Italia. Il silenzio del vescovo Valentinetti, al quale questi oltre 60 padri di famiglia avevano lanciato, poco prima di Natale, un appello tanto semplice quanto accorato per chiedere un gesto di solidarietà e conforto, evidentemente non ha spento la speranza che un qualche segno potesse arrivare anche da quel mondo cristiano che da oltre 2000 anni predica l’amore fraterno e l’aiuto disinteressato. I lavoratori di Attiva in stato di agitazione ormai da mesi, in presidio sotto il Palazzo del Comune di Pescara e alle prese con una vertenza tanto delicata quanto sociale, hanno alimentato fino ad oggi la seppur sempre più tenue speranza che solidarietà e parole di conforto non avessero solo la voce e gli occhi dei tanti cittadini semplici che ogni giorno, da giorni, mostrano interesse e umana pietà. Famiglie che di giorno protestano, fischiano, contestano e occupano le sale dei Palazzi che contano e di notte si radunano come possono in quel tendone gelido e scomodo. Famiglie che oggi hanno pensato di tentare un ultimo estremo appello per il tramite di uno dei loro legali, l’avvocato Di Paolo: lanciato come dicevamo a Don Marco Pagniello della Caritas diocesana questa volta l’appello di questi padri di famiglia non è caduto nel vuoto, anzi. In serata i volontari, anche della Croce Rossa, e forse lo stesso Don Marco faranno giungere ai lavoratori in presidio coperte e pasti caldi: oggetti di cui forse materialmente non avrebbero nemmeno bisogno se non fosse che certamente avranno un sapore del tutto speciale, quello di una mano tesa, cristiana, solidale, presente. La città li segue e sostiene, la politica sembra almeno ascoltarli, i figli li aspettano a casa, le mogli non li lasciano soli nemmeno un istante: all’appello di questi lavoratori in piena vertenza mancava una sola risposta che per la verità manca ancora. Quell’unico tassello di solidarietà ( cristiana), che sembrava non volesse proprio arrivare, almeno stasera avrà il cuore della Caritas diocesana e di chi come Don Marco e la Croce Rossa vive calato nel territorio e tra i problemi, gridi di dolore, che da esso si sollevano.