Acqua Gran Sasso: “Più potere ai sindaci”

Dopo le polemiche relative al presunto inquinamento e alla conseguente sospensione dell’erogazione dell’acqua del Gran Sasso, i sindaci del territorio chiedono più potere decisionale sul rilascio delle concessioni.

Al termine dell’ultima riunione congiunta, i sindaci del territorio teramano e il presidente della Provincia Renzo Di Sabatino hanno chiesto la modifica della legge sull’Ente unico e, alla Regione, l’adozione degli atti necessari al rilascio della concessione idrica. I sindaci dell’ASSI (organo dell’ente regionale sistema idrico) hanno approvato le proposte confluite in un ordine del giorno ufficiale. Alla riunione erano presenti anche il presidente della Ruzzo Reti, Antonio Forlini, e il dirigente della Asl Maurizio Di Giosia. La richiesta scaturisce dal fatto che i soggetti gestori del sistema idrico hanno solo una concessione provvisoria, rinnovata di volta in volta, poiché l’approvvigionamento deve fare i conti con le diverse attività (INFN e Autostrada dei Parchi) presenti in prossimità delle sorgenti, circostanza che determina le condizioni anomale nelle quali avviene la captazione.

“Vogliamo dare priorità assoluta alla risorsa idrica e ribadiamo l’irrinunciabilità dell’approvvigionamento idrico delle sorgenti del Gran Sasso – si legge nella nota diramata dal presidente della provincia Renzo Di Sabatino – quindi, invito alla Regione Abruzzo a procedere senza indugio all’adozione degli atti necessari per il rilascio della concessione idrica e delle autorizzazioni previste dalla legge. Il sistema idrico del Gran Sasso ha caratteristiche uniche in Italia e ci vuole un protocollo specifico convocheremo i consiglieri regionali per riflettere con loro e sensibilizzarli sulle questioni aperte: quelle legate alla sicurezza, ai parametri di legge, alle contraddizioni che questa vicenda ha portato alla luce. Va cambiata anche la legge sull’Ersi che ha espropriato i territori di un ruolo”.