Pescara, concessione decaduta per La Paranza

Concessione demaniale decaduta per mancato pagamento dei canoni: lo stabilimento balneare La Paranza di Pescara oggetto del provvedimento del Comune.

 

Posizionato proprio davanti allo specchio d’acqua più bersagliato dai divieti di balneazione – la famigerata via Balilla – lo stabilimento balneare La Paranza non ha vissuto anni facili. Ed è facendo riferimento ai ripetuti, plurimi divieti di balneazione che il titolare, Sergio D’Anolfi, ha spiegato al quotidiano Il Centro le ragioni alla base del mancato pagamento della concessione demaniale marittima, arrivata ormai alla ragguardevole somma di 91.676 euro. D’Anolfi, nell’affermare di non avere avuto la possibilità di pagare per il crollo degli introiti di questi ultimi anni, spiega di avere già chiesto la dilazione del pagamento e di essere pronto a rivolgersi al Tar. Una bella gatta da pelare per il Comune di Pescara: pur senza entrare nel merito della questione, proviamo ad immaginare se il mancato pagamento de La Paranza arrivasse ad ispirare i titolari degli stabilimenti vicini, e magari anche situati in altri tratti di mare più volte dichiarati inquinati, tipo via Galilei… Il guaio è che se il mancato pagamento porta alla decadenza della concessione, per gli stabilimenti si profila – secondo quanto dichiarato dall’assessore al demanio Loredana Scotolati – il rischio di chiusura. E, in una città che punta sul turismo balneare, passeggiare sulla riviera davanti ad una teoria di ristoranti chiusi non è certo un bello spettacolo.

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