Bimbi vegani, né carcere né fanatismi

Happy little girl making healthy choices in school cafeteria

Né carcere né fanatismi per i genitori vegani: nella scelta del regime alimentare per i propri figli meglio il buon senso che la galera proposta dalla deputata Elvira Savino. La pediatra Sabrina Di Pillo, dell’ospedale di Chieti, spiega i rischi e gli accorgimenti da adottare.

Tutto nasce dalla proposta di legge presentata dalla deputata FI Elvira Savino, che prevede il carcere per quei genitori che impongano ai figli fino a 16 anni una dieta alimentare priva di elementi essenziali per la loro crescita. L’idea della Savino, scaturita anche da alcuni fatti di cronaca, punta a regolamentare il fai da te di quei genitori che si improvvisano nutrizionisti senza conoscere le reali necessità dello sviluppo corretto di un bambino. La proposta ha suscitato diverse polemiche, sia per la misura del carcere, che priverebbe i bambini del riferimento genitoriale, e sia perché non tutti sono convinti che un bimbo, anche piccolo, non possa crescere correttamente con una dieta priva di proteine animali. Posto che la dieta vegana è un regime alimentare piuttosto rigido, con adeguati accorgimenti è possibile farla seguire a un bambino, ma solo a condizione che venga sottoposto a regolari controlli pediatrici e che si sia pronti ad intervenire nel caso in cui le carenze vitaminiche diventino pericolose. Mangiare vegano del resto non è un reato, tanto è vero che in alcune città l’opzione menu vegano è disponibile anche nelle scuole, previa presentazione di certificato medico. In cerca di soluzioni di buon senso, abbiamo chiesto alla dottoressa  Sabrina Di Pillo, pediatra del policlinico di Chieti, il comportamento più saggio da adottare, anche considerando che in Italia il numero di vegetariani e vegani è in costante crescita, complessivamente sono ormai l’8% dell’intera popolazione. Secondo il Rapporto Italia 2016 dell’Eurispes il 7,1% degli italiani si dichiara vegetariano (aumentato di quasi 2 punti percentuali nel 2016) mentre la percentuale di vegani, pur in minoranza, è arrivata all’1%. Sommando le due pratiche, il risultato attesta che l’8% degli italiani segue una dieta esclusivamente verde, per ragioni che vanno dal benessere (46,7%) alla sensibilità nei confronti degli animali (30%). Circa il 12% spiega la scelta con il desiderio di tutela ambientale.