SIN Bussi, manca caratterizzazione aree pubbliche

discarica di bussi

Il comitato “Bussiciriguarda” sottolinea che, a fronte di un’accelerazione dell’iter per la bonifica, sul SIN di Bussi manca ancora la caratterizzazione delle aree pubbliche, che spetta alla Regione Abruzzo.

 

Sulla discarica di Bussi sembra che finalmente si faccia sul serio, tali e tanti sono gli appuntamenti che, da qui a marzo, scandiranno i tempi della vicenda. I soggetti coinvolti sembrano avere accelerato i tempi, ma… non tutti, almeno secondo il documento diffuso dalle associazioni riunite nel comitato “Bussiciriguarda”: sul SIN di Bussi manca la caratterizzazione aree pubbliche, la cui stesura spetta alla Regione Abruzzo.

Il presidente della sezione Italia Nostra di Pescara, Domenico Valente, in accordo con le altre associazioni, ha diffuso una nota in cui si sofferma anche sull’appello del processo per la discarica di Bussi, la cui data è fissata a marzo 2018.

“Finalmente si corre,  al Ministero si corre, in Regione no. – si legge nella nota – Il 13 marzo 2018, circa un mese prima della prescrizione, presso la IV sezione della Cassazione si terrà l’appello del processo per l’inquinamento del Sito di Bonifica d’Interesse Nazionale di Bussi sul Tirino. Vi arriviamo con alcuni protagonisti scomparsi: il Comandante della Forestale, poi generale dei Carabinieri, Guido Conti, e il Commissario Adriano Goio, che non poco hanno contato nella fase di indagine, condizionante le carte del processo, e nei ritardi di un decennio di commissariamento. Vi arriviamo però anche con Edison che ha comunque, finalmente, deciso di assumersi il compito di caratterizzare e di bonificare le aree di propria pertinenza. Le riunioni tecniche (alle quali partecipiamo come invitati) indette dal Ministero Ambiente e coordinate dall’ing. Laura D’Aprile sono state programmate con tempi cadenzati – la prossima il 18 dicembre – per la presentazione da parte di Edison dei progetti di bonifica. Dopo anni dalla scoperta della Tremonti, la comunità sta finalmente riuscendo a mettere il naso all’interno della discarica! E a conoscere la composizione chimica delle sostanze inquinanti. E finalmente– dopo anni –non c’è più nessuno che neghi che la discarica Tremonti NON E’ MESSA in sicurezza! Che dire ? Evviva il Commissariamento!
Aspettiamo perciò l’esito del processo, certamente con minore ansia, in quanto la sostanza delle cose ci pare comunque salvata, dato che Edison sta “già” operando per un programma di disinquinamento. Rimane infine anche un’altra questione: ricostruire la strana storia di tutta la vicenda, a cominciare da quella del velocissimo commissariamento e della non volontà di Commissario e Governo (allora Berlusconi) di costituirsi parti civili. Cosa che poi avvenne solo per forzatura del nostro coordinamento, che inoltrò formale diffida giudiziaria.

Sul fronte della Regione Abruzzo invece le cose non vanno altrettanto speditamente; se da un lato ha avviato la procedura per l’estensione della perimetrazione del SIN includendo alcune aree da risanare a Piano d’Orta, dall’altro si registra un fortissimo e inammissibile ritardo nell’intrapresa dei lavori di caratterizzazione delle aree pubbliche. Ricordiamo che il Piano di Caratterizzazione delle aree pubbliche dell’intero SIN, predisposto da Arta nell’ottobre 2014, è stato approvato con parere favorevole dell’ISPRA, nella Conferenza di Servizi del 6 febbraio 2015. Tale atto tecnico fondamentale è propedeutico alle future attività di bonifica delle aree pubbliche. I ritardi sono incomprensibili se si considera che i fondi statali per la sua realizzazione sono stati erogati in base all’Accordo di Programma per la definizione degli interventi di messa in sicurezza, caratterizzazione e bonifica delle aree comprese nel SIN Bussi sul Tirino, stipulato tra Ministero dell’Ambiente, Regione Abruzzo, Provincie di Chieti e di Pescara, Comuni di Alanno, Bolognano, Bussi sul Tirino, Castiglione a Casauria, Chieti, Manoppello, Popoli, Rosciano, Scafa, Tocco da Casauria, Torre de’ Passeri. Il Piano riguarda le aree pubbliche presenti nella zona di fondovalle adiacente le sponde del fiume Pescara, dalla confluenza con il Tirino fino poco oltre il Campo pozzi Colle S. Angelo; includono altresì le aste fluviali ricomprese nel SIN (fiumi Tirino, Pescara e Orta) e aree di sedimentazione degli sbarramenti idroelettrici presenti sul fiume Pescara (prese e rilasci). Complessivamente si tratta di effettuare il controllo del suolo e sottosuolo, eseguendo l’analisi di oltre 8500 parametri, e il controllo su almeno 21 piezometri, attraverso la determinazione di oltre 5600 tra contaminanti e parametri significativi. Pare che tali ritardi siano dovuti al mancato trasferimento all’ARTA, che deve eseguire i lavori, dei fondi che lo Stato ha assegnato alla Regione. Chiediamo alla Regione Abruzzo l’immediato avvio del Piano di Caratterizzazione delle aree pubbliche e ai sindaci interessati di fare proprio questo appello, anche in nome del loro compito inderogabile di primi ufficiali sanitari del territorio amministrato”.