Vertenza Attiva: rinviata decisione su eccezioni

Pescara, protesta AttivaPescara, protesta Attiva

Vertenza Attiva: nuova udienza in mattinata al tribunale civile di Pescara, nell’ambito di una delle 70 cause di lavoro intentate dagli ex dipendenti di Attiva nei confronti dell’azienda municipalizzata che si occupa della pulizia e della raccolta dei rifiuti in città. Rinviata a nuova sentenza la decisione sulle eccezioni.

Il giudice del tribunale civile di Pescara, Federica Colantonio, ha rinviato alla sentenza la decisione sulle eccezioni preliminari avanzate dai legali di Attiva, Osvaldo Galizia e Luca Grossi. I due avvocati in precedenza avevano invocato la decadenza e la prescrizione dell’azione legale sulla base della legge Fornero, che impone di impugnare i contratti entro un termine di 60 giorni. Secondo i legali dei lavoratori, Carlo Alfani e Fabio Di Paolo, l’eccezione non può essere accolta, in quanto la legge Fornero è del luglio 2012, mentre i contratti dei ricorrenti sono stati stipulati nel 2007 e nel 2008.

Gli ex precari di Attiva, rimasti senza occupazione, da quasi sette mesi sono in presidio permanente davanti al municipio, in piazza Italia, sperando in una soluzione al loro problema. I procedimenti sono stati intentati dai dipendenti che a partire dal biennio 2007-2008 sono stati assunti da Attiva tramite agenzie interinali, con contratti di somministrazione a tempo determinato, rinnovati per periodi di 3 o 6 mesi fino allo scorso anno. Gli avvocati dei ricorrenti hanno chiesto la nullità dei contratti, per frode alla legge e per nullità della causale apposta sui contratti, con la quale è stata giustificata la scadenza degli stessi.

Sempre oggi i legali di Attiva hanno chiesto e ottenuto che nella prossima udienza, in programma il 25 ottobre, siano ascoltati il direttore generale della municipalizzata Massimo Del Bianco e due capo-squadra, per sapere se i contratti di somministrazione sono stati stipulati in occasione di periodi stagionali nei quali l’attività è risultata particolarmente intensa. A giudizio degli avvocati dei ricorrenti si tratta di una prova del tutto inutile, “in quanto i contratti di somministrazione sono stati sostanzialmente utilizzati in tutti i periodi dell’anno”.

Un passaggio fondamentale ci sarà tra due giorni, presso la corte d’appello de L’Aquila, chiamata a pronunciarsi sulla sentenza di primo grado, che ha disposto per un ex interinale la trasformazione del vecchio contratto a tempo determinato in un contratto a tempo indeterminato. Contro tale decisione Attiva ha presentato ricorso in appello.