Ud’A, al via il voto per il nuovo rettore

Da stamani si vota per il nuovo rettore dell’Ud’A. In sei si contendono la poltrona. La prime fumate potrebbero essere nere: venerdì il ballottaggio, ma potrebbe coalizzarsi un fronte già dalla seconda votazione.

Ha aperto i battenti questa mattina alle 8,30 il seggio unico all’auditorium di Via dei Vestini a Chieti dal quale -al massimo entro venerdì’- uscirà il nome del nuovo rettore dell’ Università d’Annunzio. Sono 1043 gli aventi diritto all’elettorato attivo e sei i candidati alla guida dell’ateneo. Dalle loro scelte e dalle loro mosse dipenderà il futuro di una Università chiamata a risalire la china e a recuperare il prestigio compromesso da cinque anni di tensioni, veleni, denunce interne, ed inchieste della magistratura, che hanno portato a sviluppi gravissimi quanto inediti nella vita dell’Ateneo, come l’interdizione dell’ultimo rettore Carmine Di Ilio, poi dimessosi dall’incarico, e del DG Filippo Del Vecchio, il quale non ha inteso effettuare analogo gesto. Ed è soprattutto l’ombra del secondo a gravitare ancora nei corridoi di Via Dei Vestini a Chieti e Viale Pindaro a Pescara, forse nel disperato tentativo di condizionare dall’esterno l’elezione del nuovo rettore, scegliendo quello “meno sgradito” o addirittura in continuità con le logiche del recente passato. L’eredità scomoda del tandem Di Ilio-Del Vecchio ha rappresentato del resto il tema principale della campagna elettorale tra i sei candidati. Nelle occasioni ufficiali di confronto si è fatto a gara (con l’eccezione del prof. Rino Stuppìa che sul punto, pur sollecitato, non si è espresso), nei distinguo rispetto al passato. Il colpo di scena conclusivo della sfida elettorale è stata la proposta esplicita del prof. Sergio Caputi, che ha invocato, già dalla seconda votazione, un accordo per unire le forze contro il vecchio che vuol rifarsi strada.

 “Tra i sei candidati” – ha spiegato Caputi al quotidiano Il Centro– “ce n’è uno che rappresenta il vecchio e gli altri cinque, me compreso, che sono per la discontinuità, sebbene non siano sulla stessa linea di pensiero programmatico. Ciò significa che al momento del voto ci sarà inevitabilmente uno squilibrio, perché da una parte c’è un solo portabandiera di un certo tipo di pensiero, dall’altra ce ne sono cinque. Proprio le divisioni nello schieramento opposto potrebbero, dunque, falsare il risultato”. Di qui la proposta ai candidati Luigi Capasso, Stefano Trinchese, Michele Rea e Paolo Fusero, cui Caputi chiede di convergere su un unico candidato, già dalla seconda votazione.

Il meccanismo elettorale prevede infatti che se non vi sarà la maggioranza assoluta nel primo scrutinio di oggi, dove ognuno voterà per il proprio candidato, ve ne saranno ancora altri due, prima dell’eventuale ballottaggio tra i due migliori piazzati, fissato per venerdì. Termine ultimo per designare il nuovo rettore della D’Annunzio.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.