Ucciso al Ferro di Cavallo, si cerca l’omicida

Indagini per l’omicidio di un giovane al Ferro di Cavallo di Pescara. Trovato ferito in una pozza di sangue, è deceduto in ospedale.

Il 35enne morto stamani in pronto soccorso dopo essere stato trovato ferito in una pozza di sangue sul pianerottolo di una palazzina del complesso conosciuto col nome di ‘Ferro di cavallo’, nel quartiere Rancitelli di Pescara, è stato ucciso. A confermare che si tratta di un omicidio è la Polizia, che si sta occupando delle indagini. La vittima è Marco Cervoni: originario di Penne , negli ultimi tempi viveva a Rancitelli, quartiere considerato la centrale dello spaccio abruzzese. Mentre sulla vicenda c’è il massimo riserbo da parte degli investigatori, le indagini procedono spedite e non è escluso, si apprende, che a breve possano esserci sviluppi. La Polizia, anche attraverso le testimonianze dei residenti della zona, sta lavorando per ricostruire l’accaduto. Del caso si stanno occupando gli uomini della squadra Mobile della Questura, diretti da Dante Cosentino; il sostituto procuratore è Paolo Pompa. L’allarme è stato lanciato poco dopo le dieci da alcuni residenti che hanno trovato il 35enne esanime sul pianerottolo. L’uomo, che presentava gravi ferite alla testa, era vivo. Soccorso dal 118, è stato trasportato in ospedale. In pronto soccorso il personale sanitario ha fatto il possibile per salvarlo, ma il 35enne è morto poco dopo.

 

PETTINARI, M5S: SERVONO I MILITARI. “Ancora un morto nel famigerato Ferro di Cavallo. Dalle prime notizie, un giovane sembrerebbe essere stato trovato in una pozza di sangue su un pianerottolo con ferite e lesioni. Non si conoscono ancora i motivi ma una cosa e’ certa, il Ferro di Cavallo e’ la centrale di spaccio di droga più importante d’Abruzzo ed e’ una tra le principali del nostro Paese”. Lo afferma il vicepresidente del Consiglio Regionale Domenico Pettinari (M5S), che aggiunge: “nel ferro di cavallo , negli ultimi anni, si e’ sparato e si e’ ammazzato . Il ferro di cavallo e’ una zona pericolosissima che non può più essere lasciata un solo minuto non presidiata . Il ferro di cavallo deve subito essere militarizzato . Nel ferro di cavallo, al centro della piazza, pretendo venga istituita, almeno ora, una unità fissa h24 di Forze di Polizia con l’ausilio dell’esercito . E si doti immediatamente questo fazzoletto di terra maledetta della nostra città di telecamere intelligenti . E’ vergognoso constatare come ad oggi, in quella che rappresenta la zona più critica sotto il profilo dell’emergenza sicurezza della nostra Regione, non vi siano ancora le telecamere e l’esercito . Le uniche telecamere presenti sono quelle degli spacciatori per difendersi dalla polizia. Non basta parlare di prevenzione in un quartiere dove vi e’ una guerra in corso . L’emergenza sicurezza ha raggiunto livelli stratosferici da essere paragonata ad una guerra tra la giustizia e i criminali e in guerra bisogna adottare ogni strumento necessario di forza per combattere il nemico . Sento ancora fare filosofia da una politica miope e parlare di misure morbide di ascolto preventivo in un quartiere dove si spara, si ammazza e si commettono atti criminosi . Basta ! Riaccendere forte il faro su questa zona e’ mio dovere e dovere di ogni uomo delle istituzioni perché domani un altro figlio della nostra terra non possa morire in modo infame e crudele”, conclude Pettinari

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.