Teramo, Giornata di protesta dei metalmeccanici

Questa mattina, come preannunciato, i lavoratori del settore dei metalmeccanici hanno manifestato sotto la sede di Confindustria  Teramo per chiedere il rinnovo del contratto nazionale.

Dunque continua il braccio di ferro tra sindacati e industriali. Finora sono stati ben 16 gli incontri tra le parti, ma al momento le posizioni sono ancora distanti. I sindacati ribadiscono la volontà di giungere a un contratto in grado di rinnovare qualitativamente le relazioni industriali, migliorare le condizioni di lavoro, tutelare l’occupazione, far ripartire gli investimenti e avviare una nuova politica industriale.

“Ad oggi , nonostante il contratto sia scaduto da più di sette mesi, non è stato possibile trovare un’intesa per il rinnovo a causa delle rigide chiusure di Federmeccanica, sostenuta dall’intera Confindustria. In particolare, Federmeccanica, oltre a voler rivedere al ribasso alcuni diritti individuali, vorrebbe rinnovare il contratto, riconoscendo un aumento salariale soltanto al 5% dei lavoratori interessati. Una posizione inaccettabile che mira a dividere ancor di più il mondo del lavoro a cui, unitariamente, si stanno opponendo da mesi Fim, Fiom e Uilm. Una lotta che ci ha portato, fino ad oggi, ad indire 4 ore di sciopero lo scorso 20 aprile, 8 ore con manifestazione interregionale Abruzzo e Molise a Lanciano il 9 giugno, oltre al blocco di straordinari e flessibilità. Iniziative che hanno riscontrato un’ottima partecipazione. Anche oggi siamo scesi in strada per far capire che noi non molliamo e fino a quando non troveremo un’accordo andremo avanti con la protesta. Ribadiamo ancora una volta, che il contratto nazionale di lavoro non è un arnese del passato da mettere in soffitta, ma uno strumento necessario per garantire e tutelare diritti ed interessi dei più deboli e per un sano sviluppo economico e sociale dell’intero paese”.