Sisma: Abruzzo, prosegue la conta dei danni

Sono ancora al vaglio le conseguenze del sisma in Abruzzo. Nuovo decreto del CDM: sisma “decraterizzato”, procedura “fast” per danni minori e dimostrabili.

Per quanto riguarda l’Abruzzo, resta quella del teramano la situazione più grave innescata dal sisma. In totale le ordinanze di sgombero emesse a Teramo per l’inagibilità degli edifici sono 187. Ieri sono state emanate le ultime in ordine di tempo, 12, che hanno interessato 39 nuclei familiari residenti in via Giovanni XXIII, viale Bovio; corso Cerulli e nelle frazioni Valle San Giovanni, Garrano, Mezzanotte. In corso Cerulli sono state chiuse anche tre attività commerciali, al piano terra dell’omonimo Palazzo. I tecnici della Protezione civile e della Dicomac sono impegnati nelle verifiche sugli edifici scolastici. In merito alla sede dell’Arta, dichiarata inagibile dopo il terremoto, il sindaco Brucchi ha comunicato di avere individuato dei locali alternativi provvisori all’interno del Parco della Scienza. Ieri Brucchi ha incontrato il direttore dell’Arta, Mauro Campanella.

Due dei tre centri di accoglienza sono stati chiusi. La chiusura degli spazi allestiti dal Comune per dare ricovero alle persona con casa inagibile è conseguenza del fatto che le famiglie si stanno orientando verso l’autonoma sistemazione o l’ospitalità nelle strutture ricettive. Per chi resta è sufficiente l’unica area di accoglienza rimasta, al Palabinchi all’Acquaviva, dove è ancora possibile fruire delle brandine e dei pasti. Inoltre, sempre a Teramo, sabato non si terrà il mercato settimanale del centro storico, ancora interessato dalle verifiche sugli edifici. La giornata verrà recuperata in seguito, mentre per le successive, se si renderà necessario, l’amministrazione comunale valuterà possibili sedi alternative.

In complesso, nella provincia di Teramo, sarebbero 7244 gli edifici privati per i quali è stata chiesta la verifica di agibilità. Nell’aquilano le richieste riguarderebbero 4127 per gli edifici privati, 58 per quelli definiti strategici, 76 per i luoghi di culto e 68 per gli istituti scolastici. Nel pescarese gli edifici privati da verificare sarebbero 633, 44 quelli strategici, 20 quelli di culto, 22 le scuole.

Proprio sulla situazione a Pescara ieri la Provincia aveva diffuso un comunicato riepilogativo:

“Dopo la ripresa delle attività didattiche al Conservatorio di Musica “Luisa D’Annunzio”, al Liceo statale “G. Marconi” di Pescara, all’Istituto Tecnico Commerciale Aterno- Manthone’, all’IPSSAR DE Cecco, al Liceo Scientifico Galilei, all’Itis “Alessandro Volta” di Pescara, e all’Istituto “Mario dei Fiori e Luca da Penne” è confermata la sospensione delle lezioni (fino ad oggi) dell’ ITAS Di Alanno, del “B. Spaventa” di Città S Angelo, dell’ ITIS ” G. Marconi” di Penne e dell’ITIS “Amedeo Di Savoia” di Popoli e Torre de’ Passeri. Si tratta di sospensioni precauzionali e organizzative, anche per dare modo ai dirigenti di condividere con i tecnici provinciali la revisione della logistica interna, quando in quelle scuole si è verificata l’interdizioni di parti del plesso o di un certo numero di aule. Sono tuttavia ancora in corso le verifiche – che continueranno per tutta la giornata di oggi – da parte dei tecnici provinciali, in collaborazione con i professionisti dell’Ordine degli Ingegneri e in alcuni casi con l’ausilio dei Vigili del Fuoco, per verificare la stabilità degli edifici laddove si sono verificate lesioni e crepe. In questo ultimo caso, le verifiche vanno indirizzate ad accertare se le lesioni riguardano strutture portanti o secondarie, per poi agire di conseguenza”.

Infine situazione molto più tranquilla nel chietino, dove sarebbero da verificare solo 7 istituti strategici e una chiesa.

CONSIGLIO DEI MINISTRI:  Il Consiglio dei ministri ha approvato, salvo intese, il nuovo decreto con misure per affrontare l’emergenza dopo il terremoto. Questo il comunicato di Palazzo Chigi:

Il provvedimento detta norme volte a consentire interventi accelerati per poter affrontare con efficacia le conseguenze delle nuove scosse di terremoto verificatesi tra il 26 e il 30 ottobre, tenendo conto dell’approssimarsi della stagione invernale. L’emergenza principale di cui il dl si occupa è quella di garantire un’adeguata assistenza abitativa alle popolazioni colpite dalle ripetute scosse. Per fronteggiarla, si prevede che il Dipartimento della protezione civile possa, con procedure rapide e trasparenti, acquisire i container e, sulla base delle indicazioni dei Comuni, individuare le aree sulle quali installarli. Al fine poi di favorire il rientro nelle case, per gli edifici con danni lievi, che necessitino cioè soltanto di interventi di immediata riparazione, si prevede che i soggetti interessati possano – previa presentazione di apposito progetto firmato da un professionista abilitato che documenti il nesso di causalità tra il sisma e lo stato della struttura, oltre alla stima del danno – procedere al ripristino dell’agibilità degli stabili. Per la messa in sicurezza del patrimonio storico e artistico, i Comuni interessati hanno la facoltà di effettuare direttamente gli interventi indispensabili, dandone comunicazione al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. All’Anas il compito di intervenire con urgenza per la messa in sicurezza e il ripristino della viabilità delle infrastrutture che rientrano nelle sue competenze e di quelle degli enti locali devastati dai ripetuti sismi. Il decreto prevede inoltre misure urgenti per consentire la prosecuzione delle attività didattiche: dalle modalità di composizione delle classi a quelle di assegnazione del personale docente. Al fine di sostenere la continuità produttiva delle attività zootecniche messe in ginocchio, il decreto autorizza la spesa di 10.942.300 euro per il sostegno dei settori del latte, della carne bovina dei settori ovicaprino e suinicolo. Infine, per riuscire a gestire la mole di procedimenti che i Comuni si trovano a dover attivare, il decreto autorizza l’assunzione a tempo determinato di personale di tipo tecnico ed amministrativo fino ad un massimo di trecentocinquanta. Previsto anche il rafforzamento della struttura della Protezione civile e di quella del Commissario straordinario alla ricostruzione.

D’ALFONSO: NEL DECRETO LE SCHEDE “FAST” PER LE VERIFICHE IMMEDIATE. SISMA “DECRATERIZZATO”

Prima di partire per la Leopolda a Firenze, per incontrare Renzi, il presidente della Regione Luciano D’Alfonso ha sottolineato come nel decreto approvato stamani vi sia la possibilità di velocizzare gli interventi negli edifici danneggiati in modo più lieve, attraverso una procedura “FAST”. Gli interventi sono poi “decraterizzati”: chiunque dimostri un nesso di causalità tra sisma e danno ricevuto, otterrà dallo Stato un intervento di sostegno.

VIDEO- LE DICHIARAZIONI DEL GOVERNATORE